Imprese in crisi, Vazzano (Cna): «I Comuni facciano in fretta a prendere provvedimenti»

20 marzo 2020 | 18:06
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Imprese in crisi, Vazzano (Cna): «I Comuni  facciano in fretta a prendere provvedimenti»

Il segretario territoriale si riferisce alle amministrazioni rimaste inoperose

Sanremo. «Sempre più forte ai nostri operatori, funzionari e dirigenti, nelle sedi o attivati a distanza, giunge il grido di sgomento e sconforto dei nostri associati e mai come oggi ci rendiamo conto che la retorica o le false promesse non siano di supporto».

Così esordisce Luciano Vazzano, segretario territoriale Cna della Provincia di Imperia, che prosegue, «con spirito di condivisione, leggiamo le richieste di aiuto da parte delle associazioni di categoria nostre colleghe ai Comuni che non hanno ancora assunto provvedimenti sostanziali a tutela delle imprese: in questa drammatica situazione, le paure e i sacrifici possono essere superate solo da grandi esempi di solidarietà e collaborazione. Noi siamo ciò che viene definito un “corpo intermedio” nella rappresentanza delle imprese e conoscere e sostenere il punto di vista degli associati è il vero significato della nostra esistenza: come Associazioni di rappresentanza, abbiamo l’onore di rappresentare chi continua a lavorare tra enormi difficoltà e preoccupazioni, come gli operatori del settore trasporto, chi con enorme paura per il futuro è rimasto a casa, pensiamo agli esercenti commerciali o alle professioni del benessere, sino ai titolari che restano da soli nelle loro attività per tutelare la salute dei dipendenti». 

«È il tempo della concretezza, delle scelte e soprattutto di individuare le priorità: stiamo lavorando per tenere informati ed aggiornati i nostri associati, oltre i numerosi professionisti che hanno accolto il nostro appello alla collaborazione e si confrontano con noi sulle opportune linee da seguire, spesso non facili soprattutto in ambito fiscale e contributivo a causa di una grande confusione. Lo stesso fanno i nostri referenti nazionali affinché le nostre proposte condivise sul territorio, diventino per una volta recepite e tramutate in legge nazionale».

«E’ proprio dal territorio che bisogna partire per ipotizzare ed individuare soluzioni vicine a noi, soluzioni magari di minor impatto economico rispetto a quelle in fase di attivazione a livello governativo, ma di maggior immediatezza. Mai come ora è necessario il confronto con chi opera vicino a noi, siano essi Istituzioni, rappresentanti di categoria o soggetti privati».

È per questo che facciamo appello ai proprietari di immobili affittati a piccole imprese artigiane e del commercio, affinché si rendano conto della grave difficoltà in cui versa l’imprenditoria, una difficoltà che non si risolverà in tempi brevi: una rinegoziazione al ribasso dei canoni di affitto che dovrebbe essere incentivata dai Comuni di competenza, cui ci rivolgiamo, attraverso agevolazioni per i proprietari degli immobili. Nello specifico chi possiede immobili a destinazione commerciale o produttiva potrebbe richiedere una riduzione dell’aliquota IMU in pari percentuale sulla riduzione o un contributo economico a fronte della diminuzione del canone di affitto alle imprese non inferiore ad esempio al 20 per cento».

E sempre ai Comuni ci rivolgiamo affinché possano prevedere una proroga delle attuali scadenze dei Tributi di competenza, uno slittamento che poi possa essere ripianato con un saldo rateale e non attraverso un mero spostamento del debito, che in pochi allo stato attuale potrebbero onorare. Un’altra ipotesi, in fase successiva alla riapertura delle attività ad oggi sospese, la possibilità di prevedere un aumento temporaneo degli spazi di occupazione di suolo pubblico mediante “dehors” esterni da destinarsi alla clientela, nel rispetto dei vincoli di tutela ambientale e monumentale, che a parità di costo potrebbero permettere un’opportunità di crescita in termini di coperti, visibilità e frequentazione e di conseguenza un recupero più veloce di reddittività alle imprese.

«Questa condizione ci cambierà come persone e ci cambierà anche nel nostro essere imprenditori”, incalzaOlmo Romeo, portavoce CNA territoriale di Turismo e Commercio e titolare di un esercizio a Sanremo. “Quella che affrontiamo è una situazione d’emergenza straordinaria e imprevista, che ha avuto però come effetto quello di risvegliare il senso di appartenenza ad una comunità, di vicinanza, seppur per ora solo ideale: è a questo che facciamo appello. Chiediamo infatti come rappresentanti delle categorie una reale “chiamata alle armi” quando ci sarà il momento di ripartire, in cui esperienza e competenza possano diventare un patrimonio importante per la programmazione futura delle iniziative e la gestione delle risorse, dallo stanziamento dei fondi fino alla destinazione. Ora ovviamente le priorità sono altre, ma solo attraverso la creazione di una efficace cabina di regia sarà possibile far ripartire il turismo, con la stagione balneare alle porte: Istituzioni ed associazioni di categoria assieme non solo chiamate a definire le linee guida dell’intero processo di ripartenza, ma capace di incidere sulle dinamiche turistiche con azioni e interventi coerenti e il più possibile condivisi»

Ed insieme, Vazzano e Romeo concludono, «Servono idee, motivazioni e spirito di cooperazione per andare oltre l’emergenza sanitaria, economica e sociale del Coronavirus, un’emergenza che oggi medici, infermieri, associazioni di soccorso e volontari stanno fronteggiando in prima linea con infinito coraggio e dedizione, spiriti ammirevoli per cui tutti noi non saremo mai sufficientemente grati».