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Imperia, monsignor Fabbris espone il crocifisso di San Leonardo sulla porta del Duomo di Porto

26 marzo 2020 | 16:27
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Imperia, monsignor Fabbris espone il crocifisso di San Leonardo sulla porta del Duomo di Porto

Simbolo di speranza contro il coronavirus

Imperia. A causa dell’emergenza sanitaria da coronavirus quest’anno i fedeli stanno passando il periodo della quaresima in quarantena. Don Lucio ha così deciso di esporre una gigantografia del Crocifisso di San Leonardo fuori dal duomo di Porto Maurizio a Imperia, in una sorta di flash mob silenzioso, per far sì che i fedeli possano volgere con fiducia lo sguardo verso Gesù.

«In un contesto così oscuramente minaccioso e straniante qual è il presente, è giunta l’ora di volgere lo sguardo a Gesù, nella cui Croce hanno trovato sintesi tutto il tragico carico del dolore umano e tutta l’abnegazione e l’oblatività di cui un cuore umano e divino è capace. “Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto” (Gv 19,37)

Nell’insolito cammino di questo deserto quaresimale in cui veniamo privati dell’abituale incontro eucaristico, ci è forse richiesto, come è accaduto al popolo di Israele aggredito nel deserto dal morso di serpenti “infuocati”(Nm 21,4-9) , di ri-orientare semplicemente lo sguardo al Crocifisso. Gesù stesso, nel dialogo notturno con Nicodemo, richiama quest’immagine antica e indica la traiettoria dello sguardo: “E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’Uomo” (Gv 3,14).

In obbedienza a quest’invito, esponiamo una gigantografia del Crocifisso di San Leonardo, collocato abitualmente sul pulpito marmoreo della vecchia Parrocchiale all’interno della Basilica. E’ sicuramente traumatico per tutti noi, Portorini, così fieramente e con corale devozione legati ai riti della Settimana Santa, non poterli, probabilmente, celebrare quest’anno. Che almeno l’effigie del Crocifisso esposta pubblicamente, in una sorta di flash-mob silenzioso, ci costringe a volgere con fiducia lo sguardo verso Colui ‘per le cui piaghe siamo stati guariti’ (Is 53,5)» – spiega don Lucio.