Coronavirus, vigili del fuoco al lavoro senza protezioni. La denuncia dei sindacati
«I lavoratori non firmeranno alcuna autocertificazione attestante di essere in buona salute, risultando impossibile procedere a dichiarazioni accertanti un fattore presunto»
Genova. Lavorare senza protezioni durante l’emergenza coronavirus. A denunciarlo sono i sindacati dei vigili del fuoco liguri in una lettera indirizzata ai propri dirigenti:
«Cari dirigenti, in un momento così difficile del nostro Paese, codesta organizzazione sindacale, ora più che mai è chiamata a tutelare la sicurezza di tutti i lavoratori e della collettività intera, precisando che è un dovere vostro adottare tutte le misure preventive e contenitive del contagio anche nel contesto lavorativo oltre che per la tutela della collettività assistita negli interventi.
Noi vigili del fuoco che siamo, normalmente, chiamati ad operare nelle condizioni di emergenza anche sanitaria, non possiamo derogare alle necessità di tutela della salute e della sicurezza nel momento in cui intollerabili mancanze di protezione possano danneggiare noi come lavoratori e chi ci sta accanto, con conseguenze nefaste per l’intera collettività e per una continuità nel contagio che ad oggi siamo chiamati ad evitare per espresse disposizioni di legge.
Pertanto ci troviamo costretti ad evidenziare che per vostra esclusiva superficialità non sono state adottate le opportune norme previste nel D.Lgs. 81/2008, lasciando così i lavoratori nella completa mancanza di tutela preventiva che incide direttamente sul contesto lavorativo e viola le disposizione di cui ai DPCM dell’ 8-9 e 11 marzo 2020 per il contenimento dell’epidemia disposto dal DL 23 febbraio 2020 n 6 convertito in Legge 5 marzo 2020 n 13 in cui si precisa che in presenza di un’emergenza di sanità’ pubblica di rilevanza internazionale e dell’incremento dei casi e dei decessi notificati all’O.M.S ritenuta la straordinaria necessita’ ed urgenza di emanare disposizioni per contrastare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 devono essere disposte specifiche misure anche all’interno delle nostre strutture operative che , operando per effettuare tutte le attività per la sicurezza della collettività devono altresì dover adottare tutte le misure di contrasto e contenimento alla diffusione del predetto virus sia per gli stessi operatori sia nei confronti di tutti gli utenti che vengono a contatto.
Vi rammentiamo che quali datori di lavoro voi avete responsabilità dirette, anche penali, anche in relazione alle omissione di tutti gli adempimenti che siete chiamati ad effettuare in base alle normative vigenti ed in riferimento alla sicurezza sul lavoro soprattutto in tale contesto emergenziale che incide anche sulla tutela costituzionale della salute della collettività nel caso venga messa a rischio l’incolumità dei lavoratori.
Vi ricordiamo, inoltre, che voi siete direttamente responsabili e rispondete personalmente in basse alle vostre funzioni dei mancati adempimenti adottati, anche congiuntamente agli stessi dirigenti a cui avete demandato i vari compiti e che risultano non avere idoneità ad affrontare situazioni che richiedono capacità oggettive sui vari percorsi di prevenzione nelle sedi lavorative.
Vi chiediamo, pertanto, di provvedere a riorganizzare il personale ad oggi demandato agli adempimenti per la tutela del contesto lavorativo e di procedere personalmente e/o individuare più opportuni soggetti idonei ad effettuare tutto quanto opportuno per la tutela dei lavoratori in tale stato di emergenza.
Ad oggi viene utilizzata la stessa rete organizzativa , impiegata per la gestione della caduta del Ponte Morandi, che ha minimizzato ed evitato di tutelare i lavoratori nell’espletamento delle varie operazioni di intervento senza l’applicazione delle più semplici norme di tutela della sicurezza esistenti e che oggi si ritrova con il vostro placido consenso a gestire un’emergenza sanitaria che non ha precedenti e che rischia di provocare danni ingenti ai lavoratori e alla collettività.
I lavoratori, per quanto ci riguarda, non firmeranno alcuna autocertificazione attestante di essere in buona salute risultando impossibile procedere a dichiarazioni accertanti un fattore presunto e non oggettivo comprovabile in modo specifico.
Per tutto quanto sopra la sottoscritta organizzazione sindacale provvede ad inoltrare la presente comunicazione anche ai competenti organi per valutare l’esatto percorso di prevenzione sanitaria che non può rappresentare solo un mero adempimento burocratico».