Coronavirus, «stop ai cantieri edili non strategici»: la richiesta degli Ordini degli Architetti di Imperia

20 marzo 2020 | 17:49
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Coronavirus, «stop ai cantieri edili non strategici»: la richiesta degli Ordini degli Architetti di Imperia

«Per contenere la diffusione di questa epidemia»

Imperia. I Consigli degli Ordini degli Architetti P.P.C. delle province di Genova, Imperia, La Spezia, Savona e la Federazione Regionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Liguria chiedono con una lettera al presidente, ai prefetti e ai sindaci un autorevole intervento, anche presso il Governo, al fine di invitare tutti gli enti pubblici e i soggetti privati a valutare con attenzione l’adozione dei necessari provvedimenti per di tutti i cantieri edili che non abbiano rilevanza strategica rispetto all’emergenza in corso.

«Molte imprese e molti committenti pubblici e privati stanno -a nostro avviso- in questo momento sottovalutando i rischi legati alla diffusione del Covid-19. Le possibilità di diffusione all’interno di un cantiere edile sono in realtà moltissime: i carichi che superano i 40 kg devono essere portati da due persone che spesso operano a meno di un metro l’una dall’altra; il passaggio degli attrezzi e del materiale è certamente rischioso; il lavoro faticoso produce sudore e forte azione respiratoria, veicolo di diffusione del virus; molte altre lavorazioni possono, a loro volta, essere veicolo di trasmissione e ampliare il raggio di infezione fuori dal cantiere, in maniera incontrollata.

Inoltre è oggettiva e nota la mancanza – ad oggi – sul mercato dei dispositivi di protezione individuali necessari a ridurre il rischio di contagio e trasmissione. Se a ciò sommiamo il rischio che, in questo contesto emergenziale, un normale infortunio sul lavoro non possa essere prontamente ricoverato, i rischi che si corrono a continuare a lavorare non sono, a nostro giudizio, sostenibili né giustificabili a meno di una reale urgenza del lavoro (interventi in ambito sanitario, di protezione civile, di sicurezza infrastrutturale, etc).

I professionisti in qualità di progettisti, direttori dei lavori e coordinatori della sicurezza nell’ambito dei cantieri edili, insieme ai RUP e ai committenti privati, non possono essere lasciati soli davanti al dilemma di scegliere tra un ritardo, speriamo il più breve possibile, e il sacrificio della salute propria, dei lavoratori e di tutti noi cittadini italiani.

Gli Ordini e la Federazione, pur consapevoli dell’enorme sforzo economico richiesto ai colleghi, ai committenti e alle imprese, ritengono urgente e doveroso, nel rispetto dei provvedimenti adottati dal Governo, di invitare gli Enti in indirizzo competenti a voler procedere alla chiusura di tutti i cantieri edili presenti sul territorio regionale, sia al fine di limitare il rischio di esposizione al virus covid19 per il personale delle imprese esecutrici, delle stazioni appaltanti e dei professionisti sia al fine di limitare la diffusione di covid 19 che pare avvenire in larga parte tramite persone infette asintomatiche.

I cantieri devono essere fermati: se le finalità del DPCM 11/03/20 è quella di contenere la diffusione di questa epidemia, solo una manifesta e attestata strategicità dell’opera può giustificare anche questa componente di rischio pubblico costituita dalla natura intrinseca del cantiere edile. Gli ordini sono disponibili al confronto su tutto il territorio regionale della Liguria al fine di fornire il proprio contributo operativo» – dicono il presidente dell’Ordine degli Architetti P.P.C. di Genova, Paolo Andrea Raffetto, il presidente dell’Ordine degli Architetti P.P.C. di Savona Giacomo Airaldi, il presidente dell’Ordine degli Architetti P.P.C. di La Spezia Francesca Zani, il presidente dell’Ordine degli Architetti P.P.C. di Imperia Andrea Borro, il presidente della Federazione Regionale degli Architetti P.P.C. della Liguria Andrea Schiffini.