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Coronavirus, rinforzati i controlli in frontiera. Per andare in Francia serve autocertificazione

17 marzo 2020 | 13:24
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Ecco cosa è cambiato dopo il discorso del presidente francese Macron

Ventimiglia. Dopo l’annuncio del presidente francese Emmanuel Macron, che ieri sera in diretta ha parlato di nuove misure restrittive per arginare il diffondersi del Covid-19, da mezzogiorno per entrare in Francia è necessaria l’autocertificazione così come già da giorni avviene all’ingresso in Italia.

Stamani, al valico di frontiera di Ponte San Ludovico, erano tante le persone invitate dai militari dell’esercito italiano e dalla polizia di frontiera a tornare in Francia: l’aumento dei controlli sistematici ha fermato molti francesi che cercavano di raggiungere Ventimiglia per acquistare sigarette, visto che i prezzi, in Italia, sono molto più convenienti. «Non potete passare, è la legge». La risposta delle forze dell’ordine a chi insisteva.

Da poche ore, gli stessi provvedimenti sono validi anche in Francia. Come ha ripetuto più volte ieri Macron, a fronte della recrudescenza dei contagi da Coronavirus, è necessaria un’ulteriore selezione dei transiti al confine. Anche nel versante francese, dunque, è stato divulgato un modulo (scarica QUI) da compilare, simile all’autocertificazione italiana, in cui evidenziare una giustificata motivazione al proprio  espatrio: motivi di lavoro, sanitari o di comprovata necessità. Nessun problema per i frontalieri, dunque, che possono andare in Francia o nel Principato di Monaco, anche se il numero dei lavoratori in servizio è diminuito, a fronte della chiusura di diverse attività, tra cui bar, ristoranti e negozi.

A verificare la situazione, stamani, è giunto anche il sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino che, accompagnato da due agenti della polizia locale, si è accertato di ciò che accade in frontiera. Presente anche il dirigente del commissariato di polizia di Ventimiglia Saverio Aricò.

A chiarire ulteriormente quali siano le modalità per i lavoratori di accedere in Francia è il presidente della associazione Frontalieri Autonomi Intemeli (Fai) Roberto Parodi, che spiega che oltre al modulo di autocertificazione, è necessario possedere un giustificativo del datore di lavoro denominato “Justification de déplacement professione”. Questi documenti sono scaricabili dal sito https://www.gouvernement.fr/info-coronavirus.

«Con questi documenti – dichiara Parodi – E’ permesso, in territorio Francese, viaggiare tra casa e il luogo di esercizio dell’attività professionale, quando sono essenziali per l’esercizio di attività che non possono essere organizzate sotto forma di telelavoro o di viaggio. Ricordo inoltre l’utilizzo, in Italia, dell’autocertificazione predisposta dalle autorità italiane per le stesse motivazioni».