Coronavirus, Michelucci (Italia Viva) sui test sierologici: «Prima di ricorrere ai laboratori privati sono stati interpellati quelli pubblici?»

24 marzo 2020 | 10:21
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Coronavirus, Michelucci (Italia Viva) sui test sierologici: «Prima di ricorrere ai laboratori privati sono stati interpellati quelli pubblici?»

«Per affrontare l’emergenza in modo virtuoso, il pubblico deve lavorare a pieno regime e il privato lavorare in sinergia al fine di incrementare l’offerta sanitaria»

Genova. Le dichiarazioni di Juri Michelucci di Italia Viva:

«Finalmente dopo una decina di giorni da quando lo abbiamo chiesto come Italia Viva, la regione apre ai test sierologici. In merito Alisa bandisce un avviso di manifestazione di interesse per prestazioni specialistiche di laboratorio per la rilevazione del Covid- 19.

Un bando rivolto appunto a laboratori privati motivato dall’urgenza e dall’emergenza in corso. E fin qui nulla di male se il fine è quello di incrementare sensibilmente il numero dei test sierologici affiancando ai laboratori pubblici, il lavoro delle strutture private. Tuttavia viene da chiedersi se, prima di ricorrere ai privati, è stato verificato se i laboratori pubblici avessero potuto con il loro lavoro dare risposta alle richieste oggi in campo? Perché alcuni laboratori privati sono attivi ancor prima dei laboratori pubblici?

La giunta regionale ha messo nelle condizioni i laboratori pubblici di lavorare a pieno regime? Di norma nei laboratori pubblici si potrebbero svolgere migliaia di test al giorno, quanti ne faranno in questa emergenza? Come verrà gestita la post refertazione di un caso positivo accertato in un laboratorio privato? Esiste una accordo Asl-privato per la presa in carico del paziente positivo?

Per affrontare l’emergenza in modo virtuoso, il pubblico deve lavorare a pieno regime e il privato lavorare in sinergia al fine di incrementare l’offerta sanitaria. Non è accettabile, al contrario, l’utilizzo dell’emergenza come una scorciatoia per attribuire nuove risorse ai privati e squalificare ulteriormente l’offerta sanitaria pubblica che mai come in questo momento mostra invece la necessità di una forte iniezione di investimenti pubblici».