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Coronavirus: l’appello dei parrucchieri, barbieri, centri estetici, tatuatori associati alla CNA

19 marzo 2020 | 09:26
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Coronavirus: l’appello dei parrucchieri, barbieri, centri estetici, tatuatori associati alla CNA

«Difendiamo chi resta a casa»

Imperia. CNA Benessere sta portando avanti una campagna di sensibilizzazione contro l’abusivismo, a seguito di comportamenti non corretti da parte di operatori privi di qualifiche professionali, che si offrono per servizi a domicilio e per sensibilizzare i clienti ad un comportamento volto a garantire la sicurezza e la salute di tutti.

APPELLO BENESSERE

«Parrucchieri, barbieri, centri estetici, tatuatori sono chiusi ai sensi del Decreto del Presidente del Consiglio delle scorso 11 marzo. Come già proclamato a livello nazionale, come CNA abbiamo sensibilizzato la popolazione esortandola a non rivolgersi ad operatori abusivi che sfuggono a qualsiasi attività di controllo e vigilanza e mettono a rischio la salute dei clienti e di coloro che li circondano, oltre che ovviamente di se stessi – dichiara Sara Lacchetta, presidente territoriale CNA Benessere della provincia di Imperia, titolare di un salone di acconciatura a Sanremo – È con rammarico, però, che sono costretta a farmi portavoce, come presidente della categoria, anche di segnalazioni ricevute da parte di colleghi in merito alla concorrenza sleale di alcuni operatori “in regola” come noi, che stanno aggirando i divieti d’esercizio, magari recandosi direttamente a casa dei clienti».

«È dura, durissima, ma oggi ne va ancor di più della salute di tutti i cittadini. Bisogna difendere chi resta a casa: per questo, come presidente della categoria, rivolgo un appello agli enti preposti ed alle forze dell’ordine affinché non solo controllino a tappeto le attività abusive illecite, che continuano a lavorare nell’ombra e che avranno sicuramente un ulteriore incremento nel periodo di chiusura dovuto al coronavirus, ma anche verifichino gli operatori qualificati che, chiusi i saloni, mettono a repentaglio l’incolumità di tutti, oltre che di se stessi, ed agiscono in totale violazione non solo del Decreto, ma anche delle regole di concorrenza leale».

E conclude Sara Lacchetta: «Tutti dobbiamo pagare l’affitto del negozio, oltre magari quello di casa, i prodotti già ordinati, i fornitori, i dipendenti, i macchinari. Molti di noi hanno mutui e finanziamenti e c’è una enorme preoccupazione per ciò che ci attende, ma c’è una unica consolazione: siamo tutti sulla stessa barca. Solo insieme possiamo superare questo momento: dobbiamo adesso, assieme, rispettare le disposizioni per poter tornare presto a prenderci cura del benessere dei nostri clienti».