Coronavirus, «interventi urgenti per musica indipendente ed emergente»: l’appello degli operatori dello spettacolo

17 marzo 2020 | 13:01
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Coronavirus, «interventi urgenti per musica indipendente ed emergente»: l’appello degli operatori dello spettacolo

«La musica è al collasso, petizione su change»

Genova. «Si apra dai prossimi giorni e dopo i primi interventi un Tavolo costante della Musica con il Mibact, Mise e Ministero del Lavoro per la crisi di settore con tutte le realtà unite del settore, comprese quelle più piccole maggiormente a rischio e con meno coperture, spesso a più alto tasso innovativo ma più fragili economicamente» – dicono gli Stati Generali della Musica Indipendente ed Emergente.

«Urge salvare tutte le piccole imprese e tutti i lavoratori free lance del settore della nuova musica: aziende di grande innovazione che rinnovano la musica, creano economia e turismo e vincono festival, ma fragilissime economicamente. A rischio la prossima chiusura se tutta la filiera creativa e produttiva non accede a sostegni diretti per i mancati introiti: dai produttori ai promoter, dagli artisti ai musicisti, dai club ai circoli, dai tecnici ai videomaker, dagli uffici stampa ai booking e ai social media manager fino ai roadies e al servizio ristoro e catering, e così via.

Dopo il recente, tempestivo e proficuo, Tavolo della Musica generale al Mibact bisogna attivare un Tavolo costante insieme al Mise e Ministero del Lavoro per lavorare unitariamente e fare un approfondimento urgente con le piccole realtà del settore musicale per capire le reali e concrete necessità immediate con un intervento di sostegno urgente, diretto, concreto e tangibile per salvare il Made in Italy e il futuro della cultura musicale nel nostro paese, soprattutto verso coloro che rischiano la chiusura immediata».

Ecco le richieste del coordinamento degli Stati Generali della Musica Indipendente ed Emergente presentati al Tavolo del Mibact per la Crisi del Settore Musicale, raccogliendo tutte le proposte provenienti dal settore.

Ecco in sintesi le richieste:

1 – Sostegni economici – immediati, urgenti e concreti – al settore anche piccolo e piccolissimo che è il piu’ fragile ma il più alto a tasso innovativo (a sostegno di tutta la filiera di artisti, musicisti, club, circoli, spazi sociali, promoter, produttori, booking, tecnici, rider, videomaker, uffici stampa, ecc.) attraverso le nostre proposte fatte direttamente da noi insieme alle altre sigle del settore: riconoscimento indennita’ malattia, Naspi e altri ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori dello spettacolo, a tempo indeterminato, determinato, intermittenti e soci lavoratori autonomi e altre tipologie, che hanno visto cancellare gli eventi senza distinzione e differenze tra lavoratori del settore. Chiediamo quindi l’apertura cassa integrazione in deroga a tutte le imprese del settore e a tutti i lavoratori del settore senza distinzioni. Inoltre bisogna favorire un contributo diretto di sostegno dall’Inps a tutti i lavoratori che hanno perso date di ogni tipologia e contributo diretto alle imprese che hanno cancellato attività senza potere più recuperare tali risorse a fronte di investimenti effettuati.

2 – Finanziare subito e direttamente tutti quei progetti già in essere in attesa di avviare iter economici per dare i primi anticipi da subito sul 2020 (Fus, Progetti Speciali, Festival e Produzioni ritenute idonee e presenti in graduatorie, ecc.) e poter vedere il futuro con maggiore speranza. Chiediamo di attivare più bandi possibili in questo momento compreso l’accesso, come sistema musica, a grandi progetti europei di sostegno alla musica italiana.

3 – Gravi fiscali e posticipazioni di ogni tipo di pagamento allo Stato: sostegni inversamente proporzionali al reddito per il settore per favorire così, in modo proporzionale, quelli più piccoli che hanno subito maggiori danni e allargamento della cassa integrazione in deroga per tutte le imprese del settore, nessuna esclusa. Inoltre: sospesi versamenti imposte, ritenute e cartelle tributarie, proroga degli immediati versamenti Iva e altri versamente di natura fiscale, sospensione pagamenti da parte di agenti di riscossione, mutui e altri finanziamenti.

4 – Effettuare il monitoraggio di tutti gli eventi di piccola e piccolissima dimensione saltati, eventi di difficile reperibilità da parte dei grandi player (facendo attivazione di referenti regionali e locali, ecc.).

5 – Attivare una collaborazione immediata con la Rai e le emittenti private (Radio e TV) per la valorizzazione di tutta la musica prodotta in Italia.

6 – Allargare tax credit, bonus cultura e investimenti per l’estero, una maggiore quota di copia privata e più bandi “Per Chi Crea” aperti solo al settore musica e spettacolo, attivazione del Mibact da subito di tutti i fondi del FUS e di tutti i Progetti Speciali. Si lavori nel clima di urgenza per chiedere all’Europa di portare l’Iva al 4% per il settore musicale. Si allarghino le fasce di Tax Credit per le opere musicali, Bonus Cultura per l’acquisto di musica in ogni forma, si allarghi l’Art Bonus anche direttamente ai festival musicali attuali e a tutto il settore musica e spettacolo dal vivo senza alcuna distinzione, aperto a tutti, e si ripristini il Bonus Stradivari per gli acquisti di strumenti musicali e la partecipazione a corsi del settore.

7 – Attivare tavoli regionali di sostegno di livello regionale oltre quello nazionale per andare ancora in modo piu’ approfondito sensibilizzando i Sindaci, gli Assessori Cultura e Eventi regionali e locali Attivare tavoli regionali specifici sul settore musicale per un maggiore e piu’ profondo monitoraggio della crisi e sostenere tutta la filiera: dai produttori ai promoter, dagli artisti ai musicisti, dai club agli spazi sociali, dagli autori agli editori, dai circoi alle balere, dai tecnici degli impianti audio e luci ai rider e backstage di palco, dagli uffici stampa ai media social manager, dai produttori di strumenti musicali ai grafici, dai fotografi ai videomaker fino agli stampatori di supporti fisici.

8 – Utilizzare web tax per sostenere il settore e aumentare la quota di equo compenso dai device mobile per avere piu’ fondi per il settore e recuperare quanto perduto.

Queste proposte sono state inviate al Mibact, al Ministro Franceschini e al Sottosegretario Orrico, al Ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli e al Ministro del Lavoro Catalfo e al Ministro Giovani Spadafora augurandoci la massima attenzione a fronte della nostra massima disponibilità a ogni approfondimento per un settore che ora vede fermi oltre 300 mila lavoratori con un danno economico enorme e che ci vede coinvolti per oltre il 30% del mercato.