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Coronavirus, in Liguria i decessi salgono a otto. Aumentano i casi: 17 persone in terapia intensiva

9 marzo 2020 | 18:55
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Coronavirus, in Liguria i decessi salgono a otto. Aumentano i casi: 17 persone in terapia intensiva

Migliaia di chiamate da parte di chi è fuggito da aree rosse. Toti: «Li ringrazio»

Genova. «Oggi i positivi sul territorio ligure sono 101, trenta in più rispetto a ieri. Di questi 75 sono in ospedale, di cui 17 in terapia intensiva (+6 rispetto a ieri)». Lo ha comunicato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti nella consueta conferenza stampa serale per fare il punto sull’emergenza Covid-19.

In particolare in Asl 1 sono saliti a 11 i casi di persone ricoverate per coronavirus, 21 in Asl 2, altrettanti al San Martino di Genova, due all’Evangelico, sette al Galliera, 13 in Asl 5. Ventisei i malati per i quali è sufficiente la terapia a domicilio. Come già annunciato nei giorni scorsi, l’epidemia si sta espandendo anche in Liguria, dove si contano 8 morti: uno in più di ieri. Si tratta di  un uomo di 79 anni deceduto nel reparto di terapia intensiva all’ospedale Evangelico (trasferito dal Villa Scassi).

Sono invece 617 le persone in sorveglianza attiva in Liguria. Di cui: 126 all’Asl 1, 277 all’Asl2, 146 in Asl 3, 33 in Asl 4 e 35 in Asl 5.

«Contiamo di portare a 76 i letti di terapia intervista, per poi arrivare a 88 nel giro di dieci giorni – ha detto Toti. – Stiamo lavorando per far sì che nessuno debba decidere chi curare e chi lasciare fuori».

Il governatore ha fatto anche sapere che da quando, alle 14, è entrata in vigore l’ordinanza regionale che obbliga le persone fuggite dalle zone rosse di segnalare la propria presenza in Liguria, sono circa 3400 le mail pervenute e 500 le chiamate. «Ringrazio chi si è fatto parte attiva telefonando», ha dichiarato Toti, che ha aggiunto: «Nella consueta videoconferenza con la cabina di regia nazionale, questo è stato un tema di confronto con altre Regioni. Il governo si è riservato di studiare se trasformare le varie ordinanze delle Regioni in qualcosa di più cogente».

«La situazione dei pazienti è stabile e in miglioramento tanto che stasera ne sono stati dimessi due e domani lo sarà un terzo – ha detto Matteo Bassetti, infettivologo e primario al San Martino di Genova -. Siamo dunque a otto pazienti già dimessi dal nostro ospedale». Per quanto riguarda i pazienti ricoverati in Terapia Intensiva, Bassetti ha aggiunto: «Sono stabili nella loro gravità, alcuni sono in prognosi riservata, ma comunque ci sono segnali positivi anche da parte di persone di età avanzata».

Bassetti ha voluto mettere un freno alle polemiche sorte sulla sua persona in merito alle dichiarazioni fatte nei giorni scorsi: «Sto ricevendo attacchi personali ignobili e vergognosi che ledono non solo me, ma tutta la categoria, tutto perché la mia posizione di non allarmismo, presa per non generare panico, è stata fraintesa. Generare panico non è lo strumento giusto per gestire un’emergenza. Con questo però non significa che ho banalizzato la situazione. Tutte le disposizioni indicate da Governo e Regione devono essere rispettate. Ora basta polemiche, è il momento di rimboccarsi le maniche».