Coronavirus e donne in gravidanza, le 5 domande più frequenti: risponde il dottor Meloni dell’Asl1 Imperiese
In un videomessaggio il ginecologo chiarisce gli aspetti che possono legare la pandemia alla nascita
Imperia. Se il coronavirus preoccupa tutti, uomini e donne di ogni età, c’è una particolare categoria di persone che sente su di sé una responsabilità maggiore. Queste sono le future mamme che si stanno apprestando a donare la vita. Come si è organizzata l’azienda ospedaliera provinciale per l’emergenza in corso e quali sono le risposte alle domande più frequenti che impensieriscono quelle che dovrebbero essere comuni dolci attese? A rispondere è il ginecologo dell’Asl1 Paolo Meloni. In un videomessaggio per Riviera24.it, lo specialista chiarisce i dubbi maggiori che riguardano Covid-19 e il periodo della gravidanza.
Prima di passare alle domande, una premessa doverosa e una buona notizia. Dagli ultimi e recentissimi dati in possesso del reparto imperiese di ginecologia-ostetricia diretto dal dottor Pierluigi Bracco – al quale è stato accorpato quello matuziano, compresa la pediatria guidata dal medico Riccardo Borea – in questi mesi di emergenza le nascite sono tutt’altro che calate, anzi, si può dire che ci sia stato un vero boom, stimato in circa 50 parti in più rispetto all’anno precedente, sommando entrami i punti nascita di Sanremo e Imperia. Un dato che fa davvero ben sperare. Come fa ben sperare l’assenza di contagi riguardanti partorienti e neonati nel Ponente ligure.
Dottor Meloni, ci sono particolari precauzioni a cui si devono attenere le donne in gravidanza?
«Siamo in una situazione difficile, molto severa. Anche per le donne in gravidanza dobbiamo sconsigliare assolutamente di andare in pronto soccorso e, in caso di necessità, di recarsi in ospedale, se possibile, senza accompagnatori. Alle visite, così come in sala parto, non sono ammessi in questo momento parenti o amici. Non è il momento delle critiche, sono tempi dove la coscienza civica può e deve fare la differenza. Inoltre evitiamo i luoghi affollati, restare a casa, lavarsi spesso le mani, utilizzare mascherine e guanti».
Dalle prime ricerche sul Covid-19 sono emerse problematiche relative al feto?
«E’ una malattia molto recente che deve essere ancora studiata approfonditamente ma, dai risultati delle prime ricerche scientifiche, possiamo escludere correlazioni negative tra madre affetta e feto. Allo stato dell’arte non è dimostrata la possibilità di una trasmissione del virus. I rischi per la mamma sono quelli delle malattie respiratorie, come per tutti. Non è dimostrata, invece, ad oggi, nessuna trasmissione verticale, ovvero nei casi studiati non sono state riscontrate particelle virali né nel liquido amniotico né nel cordone ombelicale».
Si devono fare ulteriori controlli in gravidanza?
«Anche in questo caso direi di no, occorre attenersi ai controlli strettamente necessari. Gli ambulatori sono aperti nonostante le grandi modifiche organizzative. Vorrei dire però alle donne che devono andare alle visite da sole e non accompagnate, ovviamente finché possono. Ciò per la sicurezza degli operatori e dei bambini altrui».
Cos’è cambiato in sala parto?
«Presso l’ospedale di Imperia è stata predisposta una sala parto dedicata alle donne affette da coronavirus. Si può comunque partorire tranquillamente con il parto spontaneo, proprio perché non è dimostrato il passaggio automatico del patogeno dalla madre al feto. Anzi, aggiungo che è da preferire rispetto al taglio cesareo».
In conclusione, cosa succede durante l’allattamento?
«Che le pazienti eventualmente affette dal coronavirus o che sospettino di averlo, devono utilizzare tutte le precauzioni del caso. Mascherine e guanti in primis. Ma l’esser contagiose non preclude l’allattamento al seno».
(Ascolta il messaggio completo nel video in apertura di articolo)