Coronavirus, a Seborga il Comune diventa farmacia grazie alla ricetta dematerializzata
Ricette inviate su mail Comune
Seborga. Nel piccolo comune di Seborga, nell’entroterra di Bordighera, non ci sono farmacie. Un problema serio per i circa 300 abitanti, soprattutto ora, visto che in piena pandemia da coronavirus è necessario limitare gli spostamenti e visto che molti abitanti sono anziani: quindi soggetti più a rischio contagio. Per questo, a fare le veci del farmacista di fiducia, ci pensa il municipio.
Come funziona? I residenti di Seborga che hanno bisogno di farmaci chiamano il proprio medico di base, che a sua volta invia alla mail del Comune di Seborga la ricetta o il cosiddetto NRE (numero di ricetta elettronica). A questo punto, l’ente pubblico invia il tutto ad una farmacia vera e propria. «Ringraziamo le sorelle Chiarenza della farmacia Le Logge di Ventimiglia – dichiara il sindaco Enrico Ilariuzzi -. Una di loro vive a Seborga e ogni sera porta i medicinali richiesti dai medici per i propri pazienti».
Le medicine arrivano dunque a palazzo per poi essere distribuite a chi le aveva richieste: il tutto restando all’interno del proprio comune, come previsto dal decreto del premier Conte per arginare l’emergenza Covid-19.