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Sanremo, parlano i dipendenti di Casa Serena: «La situazione ci è apparsa poco sincera fin dall’inizio»

21 febbraio 2020 | 10:54
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Sanremo, parlano i dipendenti di Casa Serena: «La situazione ci è apparsa poco sincera fin dall’inizio»

«Ognuno di noi ha continuato con professionalità e continuità a svolgere il proprio lavoro all’interno della struttura nonostante il clima di forte tensione e le preoccupazioni per il nostro futuro incerto»

Sanremo. A seguito dei recenti articoli pubblicati sulle testate giornalistiche, i dipendenti di Casa Serena si
sentono in dovere di esprimere il proprio pensiero:

«In data 7 gennaio 2020, durate la riunione presso la sede comunale con il signor Sindaco, l’assessore Pireri, il segretario generale, una nutrita delegazione di funzionari ed i nostri legali rappresentanti, il primo cittadino, davanti alle nostre preoccupazioni riguardo il passaggio da rapporto di lavoro pubblico ad uno di natura privata a seguito della vendita di Casa Serena, aveva espresso la piena disponibilità al nostro ricollocamento presso altri servizi comunali se la Corte dei Conti avesse espresso parere favorevole, escludendo il danno erariale per il Comune di Sanremo, cosa che
invece il segretario generale continuava a sostenere insistentemente, citando una pregressa sentenza della Corte dei Conti risultata poi non calzante alla nostra effettiva situazione in quanto veniva indicata una cessione di personale da privato a pubblico e non viceversa.

Dopo la formulazione dei quesiti alla Corte la risposta ha aperto uno spiraglio a nostro favore: “…il passaggio del personale non è automatico, ma consegue alla preventiva ponderazione dell’ente pubblico che individui, di volta in volta, le misure da attivare tra le diverse opzioni disponibili e le unità di personale interessato alla cessione…”.

Ora auspichiamo che il Sindaco intenda manifestare la sua disponibilità non solo a parole, ma ufficializzando le intenzioni dell’amministrazione in breve tempo tenendo conto che noi dodici dipendenti stiamo lavorando in un clima di incertezza dal 9 dicembre a tutt’oggi, dovendo continuamente battagliare, per avere risposte che ad oggi persistono ad essere nebulose, come il trasferimento per “evidenziata necessità” presso altro ufficio di una collega appena entrata in maternità, salvandola così dalla “gogna” o la mobilità presso la nostra struttura di altra dipendente ( se si sapeva che la struttura veniva venduta e il ramo d’azienda ceduto a che fine inserirla nel gruppo dei “dannati”?).

Ci teniamo a sottolineare che nessuno di noi teme il passaggio al privato come espressione di lavoro disagiato, mal retribuito o sfruttato, ma questa situazione ci è apparsa poco sincera fin dall’inizio ed impostata senza garantire la tutela dei dipendenti pubblici, tanto che ognuno di noi, nel proprio ambito, ha continuato con professionalità e continuità a svolgere il proprio lavoro all’interno della struttura nonostante il clima di forte tensione e le preoccupazioni per il nostro futuro incerto.

Cogliamo l’occasione per ringraziare i rappresentanti politici ed i sindacati che in queste ore ci stanno dando supporto e sostegno al fine di ottenere una risposta celere dall’amministrazione riguardo il nostro futuro lavorativo».