Regionali liguri, nuovo super indice per Riviera24.it: il centrodestra sfonda quota 50% delle preferenze

4 febbraio 2020 | 11:29
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Regionali liguri, nuovo super indice per Riviera24.it: il centrodestra sfonda quota 50% delle preferenze

Lega e Pd si contendono la posizione di primo partito. M5S in calo

Sanremo. Regionali 2020, la campagna elettorale per il rinnovo del governatore ligure e del consiglio regionale è ormai partita anche se sul piatto delle elezioni sono solo due i candidati presidente ufficiali: l’uscente Giovanni Toti, sostenuto dall’alleanza pentapartitica formata dalla sua Cambiamo!, Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Liguria Popolare, e Alice Salvatore, consigliera del Movimento 5 Stelle, la cui posizione rimane nel limbo di un possibile accordo stretto dall’alto con il Pd.

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Secondo il super indice di tendenza* elaborato da Opimedia consulting per Riviera24.it, la coalizione di centrodestra sfonda quota 50% dei consensi grazie anche all’apporto del suo candidato presidente, impegnato in campagna elettorale ormai da mesi, in un contesto segnato dall’assenza di un avversario espressione del centrosinistra. Altro dato significativo ma non al fine della vittoria dell’uno o dell’altro schieramento, è il testa a testa in atto per la posizione di primo partito tra Lega e Pd, divisi da un solo punto di scarto. Infine, prima di lasciare la parola al commento tecnico, rimane da annotare il risultato in calo del M5S.

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I dati forniti da Opimedia e pubblicati in esclusiva dalle testate del nostro gruppo, sono stati elaborati dall’esperto di comunicazione politica Paolo Ghibaudo, che spiega: «Anche in Liguria si registrano alcuni movimenti di fondo oggi in atto a carattere nazionale, spiega l’analista. Altre, invece, sono peculiarità attuali proprie della Liguria. Tra queste un virtuale testa a testa per la posizione di primo partito ligure, tra Lega (stabile al 26%) e PD in crescita al 25%. Questo equilibrio è dettato da due fattori principali: il primo è la parziale perdita di voti leghisti che si indirizzano verso la formazione “Cambiamo” del presidente Toti (stabile al 9%), il secondo è il calo marcato del M5S (-4%) con un parziale flusso di consensi a favore del PD (+2%).

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Resta tutta da valutare, l’eventuale discesa in campo di un partito delle “Sardine”, per capire il peso e soprattutto a quali realtà consolidate potrebbero sottrarre voti. Lo schieramento di centro destra, con l’aggiunta di Liguria Popolare, raggiunge e supera il 50% delle preferenze complessive, a fronte di un potenziale 37% del centro sinistra, privo però nel conteggio di “Azione”, neo formazione guidata da Calenda. Una distacco dunque, di circa dieci punti percentuali.

Un elemento molto importante da considerare è la rilevanza della scelta delle candidature alla presidenza della Regione. La relativa debolezza dei partiti, determina un’elevata mobilità nella scelta dell’elettore, maggiormente influenzato dalla proposta delle persona prescelta quale candidato governatore. Nelle recenti elezioni in Emilia-Romagna (ma tale fenomeno è registrabile anche in Calabria), il candidato Bonaccini – conclude Ghibaudo – ha assicurato da solo, circa il 6% dei voti in più rispetto alla sua principale concorrente, risultando con questo dato, pressoché decisivo nei risultati».

*Il SIR (“Super Indice Regionale” ©) è un modello statistico elaborato ogni 15 giorni su base regionale da Opimedia.

Il dato finale è il risultato prodotto da modelli matematici che combinano i dati storici su base locale con gli indici ricavati da tutti i sondaggi elettorali degli ultimi 15 giorni.

Il SIR (“Super Indice Regionale”©) fornisce dunque l’andamento del consenso dei principali partiti e delle coalizioni nella regione di riferimento.