Serata cover

#Festival2020, le pagelle della terza serata. Promossi Pelù, Morgan e Lauro, Amadeus (senza Fiore) perde lo smalto

Tutti i voti ai 24 big. E non solo

Sanremo. Siamo giunti alla terza serata del #Festival2020 e fino ad ora Amadeus le promesse le ha mantenute. Tranne una: i tempi sono sempre lunghi. Troppo. E alla terza serata da quasi 5 ore la stanchezza si accusa. L’inizio non brilla, anzi è una discesa continua verso il baratro finché non arriva sul palco Raphael Gualazzi  che duetta con la splendida Simona Molinari e risolleva la situazione. Bellissimo il ritorno dei fiori sul palco: con la scalinata dell’Ariston colorata da fiori di Sanremo. Troppe le pubblicità, tra un’esibizione e l’altra. Pesa l’assenza di Fiorello che con i suoi sketch almeno tiene svegli gli spettatori.

Di seguito la pagella di Riviera24.it:

Vota solo l’orchestra. Finalmente il voto solo a persone competenti in materia. Dovrebbe essere così anche in Italia. Voto: 9

Michele Zarrillo canta “Deborah” in duetto con Fausto Leali. Ne frattempo la Deborah di Fausto è fuggita, questa volta per sempre. Voto: 5 e mezzo.

Junior Cally canta “Vado al massimo” in duetto con i Viito. Vai pure al massimo, Junior Cally, basta che te ne vai. Voto: 4.

Amadeus e Georgina Rodriguez. Scena imbarazzante. Il classico dell’uomo che sbava davanti a una bella gnocca formosa che non sa spiccicare due parole (poverina, è argentina e l’italiano non lo habla). Un cliché che stona al Festival n 70. E questa sera non c’è neanche Fiorello a salvare l’amico. Voto: 2

Marco Masini canta “Vacanze Romane” in duetto con Arisa. Una canzone bellissima, se non la cantassero Masini e Arisa. Non si capisce che tonalità abbia intonato soprattutto la cantante, solitamente bravissima, ma in questa interpretazione sguaiata e stonata. Che succede? Voto: 3

Riki canta “L’edera” in duetto con Ana Mena. L’unica cosa positiva è che Nilla Pizzi è risuscitata per tornare a Sanremo e sculacciare Riki. Voto: 4.

Fiori di Sanremo. Finalmente tornano sul palco gli annunciati fiori! E trionfa il colore. Voto: 10.

Raphael Gualazzi canta “E se domani” con Simona Molinari. Dio esiste ed ha messo la sua mano su Sanremo prima che la situazione degenerasse. Un’interpretazione meravigliosa. L’unica per la quale valeva la pena, fino ad ora, di guardare il Festival2020. E non era scontato, visto che il paragone con la superba Mina è sempre difficile. Voto: 10

Anastasio canta “Spalle al muro” con la Pfm. “Sei solo buono a guardare la Rai, a farti truffare online”. E cantava troppo veloce. Dalla regia non sono riusciti a zittirlo. Voto: 8 (per la faccia tosta).

Levante canta “Si può dare di più” in duetto con Francesca Michielin e Maria Antonietta. Dopo un inizio tentennante, la canzone sembra decollare. E lo fa, ma quando ormai è finita. Prima l’interpretazione non convince per la poca forza. Con il giovane trio, “Si può dare di più” si trasforma in una canzone da scout. Voto: 6.

Alberto Urso canta “La voce del silenzio” insieme con Ornella Vanoni. Il duo conquista la prima standing ovation della serata. E la merita tutta. Voto: 9 e mezzo.

Entra Alketa Vejsiu. E’ una presentatrice albanese. Arriva sul palco ed è la prima vera pesentatrice donna del Festival. Amadeus diventa il co-conduttore. Bravissima. Voto: 10.

Elodie canta “Adesso tu” in duetto con il pianista Aeham Ahmad. Lei è brava, ma per la speranza che esca da dietro le quinte Eros Ramazzotti a ravvivare la situazione è tanta. Voto: 7.

Rancore canta “Luce (Tramonti a nord-est)” insieme a Dardust e La Rappresentante di Lista. La canzone di Elisa è stravolta. Ma il prodotto è buono. Voto: 7. 

Roberto Benigni. Un po’ sottotono rispetto al solito. Dopo l’ingresso trionfale con la Banda “Canta e Suscia”, l’attore toscano si “spegne”, allungandosi un po’ troppo nel celebrare l’amore. Il tema è bello, la poesia sublime. Ma troppo troppo lungo in una serata infinita. Voto: 7.

Nella serata dei duetti e delle cover, i Pinguini Tattici Nucleari non duettano con nessuno, ma cantano da soli e non una sola canzone ma sette. Il medley sveglia il pubblico dopo il monologo di Benigni che lo aveva addormentato, ma è fuori contesto. Fuori classifica. 

Enrico Nigiotti canta “Ti regalerò una rosa” in duetto con l’interprete del brano: Simone Cristicchi. E vince facile. Voto: 8.

Georgina confessa: «E’ la prima volta che ballo il tango». E si vede. Voto: 6

Mika. «Una cosa ho capito dell’Italia: più la conosci e meno la capisci». Poi confessa di amare De Andrè. Un grande artista, elegante, raffinato, poliedrico che canta l’immenso Faber nella sua Liguria. La sua è la cover più bella della serata. Voto: 10.

Giordana Angi canta “La nevicata del 56” in duetto con Solis String Quartet. E l’Ariston dorme. Voto: 6 e mezzo.

L‘Infinito di Leopardi compie 200 anni. La sua fama dura quanto una puntanta del Festival di Amadeus.

Le Vibrazioni cantano “Un’emozione da poco” in duetto con i Canova. E la canzone scritta per Ana Oxa diventa una canzone delle Vibrazioni. L’unico ancora sveglio è Beppe Vessicchio. Voto: 7.

Diodato canta “24mila baci” in duetto con Nina Zilli. Lei sembra l’Arcangelo Gabriele in rosa. Lui un mix tra Paperino e un chierichetto. L’unica fortuna è che Adriano Celentano non soggiorni a Bordighera, altrimenti sarebbe andato all’Ariston. Incazzato. Voto: 4.

Tosca canta “Piazza Grande” in duetto con Silvia Perez Cruz in una versione in parte unplugged davvero deliziosa. Finché alla Cruz non viene un attacco di mal di pancia. Voto: 8.

Rita Pavone canta “1950” con Amedeo Minghi. Nonostante Rita si sia appena svegliata, l’interpretazione è ottima. Voto: 9.

Peccato che la parte più intesa della serata arrivi solo di prima mattina. E’ ormai passata l’una di notte quando Achille Lauro (in versione David Bowie total green) e Annalisa interpretano “Gli uomini non cambiano” di Mia Martini, regalando al pubblico emozioni immense.  Voto: 9.

Da brividi la performance di Bugo e Morgan, che intonano “Canzone per te“. Voto: 9 e mezzo.

Irene Grandi e Bobo Rondelli cantano “La musica è finita“.

Piero Pelù canta “Cuore matto“. “El diablo” contro Little Tony. E non c’è storia. Grandissima performance dell’instancabile rocker emiliano, dal cuore talmente grande che si spinge tra il pubblico per controllare se gli spettatori sono ancora tutti vivi. Al braccio ha una fascia nera. «Questa fascia – dice – Questa fascia è perché ogni tanto mi vergogno di essere un uomo, quando c’è un femminicidio». Voto: 11.

Paolo Jannacci canta, in duetto con Francesco Mandelli, un brano del padre: “Se me lo dicevi prima”. Una canzone forte, contro la droga, contro le dipendenze. Diventa uno spettacolo nello spettacolo, pieno di pathos. Voto: 8.

Elettra Lamborghini “canta” “Non succederà più” in duetto con Myss Keta. Speriamo che sia così. Voto: 1.

Francesco Gabbani canta “L’italiano” in versione astronauta sventolando il tricolore. Una performance originale che arriva a poche ore dal rientro a Terra dell’astronauta italiano Luca Parmitano, rientrato alla base dopo il distacco della navetta Soyuz dalla Stazione Spaziale Internazionale alle 06:49 di ieri. Missione compiuta per Parmitano. Idem per Gabbani. Voto: 9 e mezzo.

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