#Festival2020, le pagelle della seconda serata. Amadeus da 10, bocciata Elettra Lamborghini
Troppo lungo, ma lo spettacolo è di qualità
Sanremo. Siamo alla seconda serata del #Festival2020. Anche se sarebbe più giusto dire “giornata”, visto che ormai una serata della kermesse canora dura quasi un giorno intero. Sarebbe il caso di suggerire ad Amadeus di iniziare la gara alle 18, in modo da non arrivare alle 2 del mattino senza nemmeno conoscere la classifica provvisoria. E anche se la serata scorre veloce, grazie al ritmo dettato dalla co-conduzione Amadeus – Fiorello, il pensiero di scoprire il vincitore del Festival numero 70 all’alba non fa impazzire.
C’è da dire che lo spettacolo offerto è di alto livello: dai quattro giovani che si sono esibiti per primi agli sketch trascinanti di Fiorello fino alla grinta di Zucchero e alla grande lezione di vita di Paolo Palumbo. Ma non tutto ci è piaciuto. Ecco dunque le nostre pagelle:
Fiorello. In versione Maria De Filippi è travolgente, poi porta sul palco il numero 1 del tennis mondiale Novak Djokovic e duetta con lui sulle note di “Una terra promessa” di Eros Ramazzotti. Davanti a lui Amadeus non può far altro che piegarsi in due dal ridere. Voto: 9.
Amadeus. Dopo il successo di audience della prima serata, il conduttore e direttore artistico del Festival è ancora più carico. Tra i tanti artisti in gara, è lui quello più amato. Bravo Amadeus. Voto: 9.
Gabriella Martinella e Lula. “Il gigante d’acciaio” è una bella canzone, e il duo è affiatato. Non passa le selezioni, ma merita un ascolto. Voto: 7 e mezzo.
Fasma. E’ giovane e forse il palco dell’Ariston gli mette ansia. Altrimenti non si spiega l’attacco d’asma e il tremore che lo coglie mentre canta. Nonostante questo, l’interpretazione è buona e “Per sentirmi vivo” è un ottimo brano. E Fasma vola alle semifinali. Voto: 7 e mezzo.
Marco Sentieri. “Billy Blu” è un pugno che arriva dritto nello stomaco. Voto: 8.
Matteo Faustini. “Nel bene e nel male” è una lagna. Soprattutto ascoltata dopo “Billy Blu”. Faustini un po’ urla e un po’ parla. Ma cantare è un’altra cosa. Voto: 5.
Piero Pelù. Celebra il suo 40esimo anno di carriera, partecipando per la prima volta al Festival di Sanremo. “Gigante” è il suo brano. Come lui. “Il tuo non è un pianto è il tuo primo canto”, dice rivolto a un bambino, all’uomo, a se stesso. Grande. Voto: 9.
Elettra Lamborghini è pronta. Per la sfilata dei carri fioriti di Sanremo, a ballare con le brasiliane coperta di piume. Voto: 4.
Massimo Ranieri canta “Perdere l’amore”. E fin qui nessuna novità. Ma lo fa insieme a Tiziano Ferro ed è magia. Voto: 7.
I Pinguini tattici nucleari cantano “Ringo Starr”. Una volta che si è pronunciato il nome, la canzone è già finita e nessuno se n’è accorto. Voto: 5 e mezzo.
Tosca. Per ascoltare la sua canzone bisogna stare ad occhi chiusi. Perché vuoi la stanchezza di ore di Festival, vuoi la capacità della mente umana di soffermarsi su dettagli poco intelligenti, quando si aprono gli occhi si inizia a contare quante mollette le hanno messo in testa. «Ho amato tutto», canta Tosca, probabilmente non i capelli sciolti. Voto: 7.
Paolo Palumbo e Christian Pintus. Nulla da dire. Basta solo ascoltare. #iostoconpaolo. Voto: 10.
I Ricchi e Poveri si sono riuniti, dopo essere risuscitati. Anche questo è il miracolo di Sanremo. Voto: 9.
Zucchero. L’energia del bluesman toscano arriva giusto in tempo per svegliare il pubblico dell’Ariston. Voto: 9.
Francesco Gabbani era meglio in versione scimmia, almeno faceva ballare. Voto: 5
Paolo Jannacci. La sua canzone è poesia in musica. Alza l’asticella delle canzoni in gara. Voto: 9.
Rancore è il probabile vincitore del premio della critica. Convincente. Voto: 7 e mezzo.
Junior Cally arriva senza maschera e con un brano che non parla di donne, per fortuna. Ha ragione Amadeus: con “No grazie”, merita di stare in gara. #stopallepolemiche. Voto: 7.
Emma D’Aquino parla del giornalismo, dei pericoli del mestiere e della (poca) libertà di stampa. La speranza è che il messaggio sia arrivato non solo agli addetti ai lavori. Voto: 8.
Giordana Angi. La sua “Come mia madre” sa di qualcosa di già sentito. Voto: 5.
Michele Zarrillo è l’ultimo in gara e sorprende. Voto: 7.
Laura Chimenti legge una lettera alle figlie con in sottofondo la musica di Forrest Gump. E’ l’ideale per addormentarsi. Era meglio evitare, ma il messaggio è bello. Voto: 5 e mezzo.