#Festival2020, che ha fine ha fatto Roger Waters? Il video messaggio salta e in sala stampa si pensa alla censura

5 febbraio 2020 | 12:44
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Amadeus glissa. La giustificazione arriva dal vicedirettore Coletta: «Non avrebbe portato nulla a intervento che diceva già tutto»

Sanremo. Che fine ha fatto l’annunciato video messaggio di Roger Waters, cofondatore dei Pink Floyd? La domanda dalla sala stampa è lecita, visto che era stato lo stesso Amadeus, martedì mattina, a ufficializzare la presenza, anche se solo su maxi schermo, del polistrumentista britannico.
«Quando sono in diretta e mi dicono che il video non è pronto io vado avanti, non posso fare altro», risponde (senza rispondere) il conduttore Amadeus.

Ma il dubbio che Waters sia stato tagliato per le sue posizioni pro Palestina aleggia in sala stampa. «Ho deciso che l’intervento di Waters avrebbe solo allungato i tempi – prova ad aggiustare il tiro il vicedirettore di Rai1 Stefano Coletta – Doveva introdurre il monologo di Rula Jebreal, ma non avrebbe aggiunto nulla a un intervento che bastava da solo».

Insomma, i contenuti del video messaggio di Waters restano un giallo. Parole ‘scomode’? Basti ricordare le esternazioni del padre di The Wall a un giornale online: «Ciò che gli israeliani fanno ai palestinesi è simile a quello che gli ebrei dovettero subire nella Germania degli anni ‘30». E’ nota, d’altronde, l’adesione pluriennale dell’artista al BDS: il movimento che promuove la libertà, la giustizia e l’uguaglianza per la Palestina.