Emergenza coronavirus, lo sfogo di Chiappori: «Autolesionismo devastante»

26 febbraio 2020 | 13:58
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Scattati i controlli incrociati sull’Imu, trovate due seconde case di famiglie del Lodigiano

Diano Marina. Non le manda certo a dire il sindaco Giacomo Chiappori a proposito dell’emergenza coronavirus e sulla psicosi creata che rischia di mandare all’aria la stagione turistica.

«L’Autolesionismo che abbiamo prodotto è devastante- dichiara Chiappori ai nostri microfoni. – Per quanto dicono i sanitari si tratta solo di una influenza un po’ più cruenta. Il presidente francese Emmanuel Macron, per esempio, permette il Carnevale a Nizza, mentre noi abbiamo fatto dei gran decreti firmati da  Luca Zaia, Attilio Fontana,  Giovanni Toti e abbiamo allarmato il mondo. Secondo me non erano  da fare. Era da tenere sotto traccia  riservando il problema alla Sanità.  Invece, si è inserita la politica come succede sempre da noi  con scontri politici che hanno creato un danno spaventoso. Siamo un Paese delle banane. Lo so che queste parole mi creeranno problemi. Questi decreti sono demenziali da far rispettare, provate a farli rispettare se ci riuscite».

A proposito dei controlli sulle seconde case Giacomo Chiappori sottolinea: «Attraverso gli elenchi Imu ho cercato di capire se c’erano famiglie che hanno casa e provengono dalle zone di diffusione del virus. Ce ne sono due ma non sono presenti, teniamo sotto controllo le case».

Anche i turisti interpellati nella città degli aranci non sembrano particolarmente preoccupati. L’unico a rappresentare timori è Luca, un giovane di Torino. Residenti molto scettici sulla linea del loro sindaco.

Giuseppe turista di Borgaretto, nei dintorni di Torino: «Pare che sia un virus curabile, non mi preoccupo più di tanto. C’è troppo allarme bastano le normali precauzioni».

Luca di Torino: «Ce l’abbiamo di fianco a casa. Sono sbarlodito per i rifornimenti straordinari nei supermercati.  Non è una cavolata ma forse non bisognava arrivare a questi punti».

Un gruppo di residenti: «Per niente preoccupati, anzi sollecitiamo gli amici a uscire. Si sono fatti la scorta di cibo, mascherine, non si trova più niente. Un allarmismo inutile è una influenza più contagiante dell’altra. In conclusione, speriamo bene».