Ventimiglia, individuato il guasto dell’acquedotto. Sindaco Scullino: «Situazione inaccettabile»



L’attacco del sindaco: «Il disastro Rivieracqua ha trascinato a fondo tutto il settore dell’acqua pubblica»
Ventimiglia. E’ stato individuato il guasto che ha causato l’interruzione dell’erogazione dell’acqua in diverse zone di Ventimiglia. Si tratta di un problema alla pompa di sollevamento dell’acqua in una cisterna sita nel rione delle Gianchette. Il guasto ha fatto scattare il tele-allarme tra le 5 e le 6 del mattino, momento in cui molti ventimigliesi si sono alzati, magari per recarsi al lavoro, e prima di lasciare le proprie case hanno provato a fare una doccia.
Alcuni ci sono riusciti, altri sono stati meno fortunati: in poco tempo, infatti, le vasche di accumulo dell’acqua presenti in collina si sono svuotate, lasciando i rubinetti a secco.
L’intervento degli operai dell’Aiga, la partecipata comunale che gestisce il servizio idrico a Ventimiglia, ha fatto sì che il guasto venisse riparato intorno a mezzogiorno. Sul posto, oltre ai tecnici, anche il sindaco Gaetano Scullino che ha effettuato un sopralluogo, calandosi nelle cisterne, per saggiare con mano la situazione precaria in cui versano le condutture.
«E’ una situazione inaccettabile – ha dichiarato il primo cittadino – Ci sarebbero da fare tra gli ottanta e i novanta interventi importanti e invece non possiamo fare nulla». Scullino si riferisce alla situazione di Rivieracqua, il consorzio a capitale pubblico creato per gestire il servizio idrico integrato dell’imperiese, le cui sorti sono appese a un filo: è attesa per il prossimo 26 febbraio, in Tribunale a Imperia, la decisione sul fallimento o meno della società dopo mesi di negoziati.
E non è tutto. Il problema a Ventimiglia si riflette sulla stessa AIGA. «Il disastro Rivieracqua ha trascinato a fondo tutto il settore dell’acqua pubblicaL, sono riusciti a trasformare una miniera d’ora in una cava di carbone – dichiara Scullino – La colpa in buona parte è di quei politici, che in quanto soci attraverso i Comuni della provincia, si sono dimostrati assenti o incapaci di mettere al governo di quella che doveva essere la più importante società pubblica della provincia persone preparate e capaci, anziché trombati o amici senza competenze specifiche. E non mi riferisco certo agli amministratori pubblici dei piccoli comuni ma di quelli che avevano un effettivo peso nelle decisioni della società Rivieracqua. Solo di compensi per professionisti che hanno gestito o gestiscono i concordati preventivi sono stati spesi più di 2 milioni di euro, pazzesco. Spesi per portare i libri in tribunale senza soluzioni serie, abbiamo Rivieracqua, ma anche AIGA, che è piena di debiti e oggi siamo ancora alla ricerca di salvare un morto! Non si comprende perché, a cosa stiano pensando. Meno male che finalmente la Regione Liguria ha nominato un commissario che sperò intervenga velocemente e che risponda anche velocemente alla richiesta che come Comune di Ventimiglia ho avanzato per cercare di salvare AIGA da un disastro preannunciato da anni».

«Io non voglio essere complice – continua Scullino, adirato, – Adesso che sono tornato ad essere il sindaco di Ventimiglia, del perdurare di questa incertezza. I fornitori delle società pubbliche devono essere pagati, chiederò nuovamente alla nuova Commissaria di essere sentito. Come fare? La soluzione noi l’abbiamo, ma ci vuole l’interesse del Commissario, la collaborazione di tutti i sindaci, la condivisione dei giudici che gestiscono i concordati, meno burocrazia, la Regione Liguria deve intervenire al nostro fianco. La soluzione è tecnicamente complessa ma facile da comprendere se si ha coraggio e idee chiare. Quale? Rivieracqua quando ha ottenuto la gestione del ciclo integrato delle acqua della Provincia di Imperia ha redatto un piano degli investimenti per impianti e manutenzione straordinarie della rete idrica, fognaria e dei depuratori. Credo siano circa 140 milioni di euro da investire, coperti con la fissazione di una tariffa unica provinciale. Dobbiamo, tutti i 67 comuni della Provincia, con la Regione, anticipare l’investimento di 140 milioni di euro in opere pubbliche da mettere in prededuzione nei piani concordatari, secondo legge lasciando a fondo perduto il 20% a favore dei fornitori, ben 28 milioni che serviranno per pagare tutti i debiti che la mala gestione passata ha creato. Nel frattempo le imprese del territorio avranno un doppio effetto positivo: il pagamento dei loro crediti e nuovi lavori da eseguire. Di conseguenza, salviamo le imprese, i posti di lavoro e rilanciamo l’economia di tutta la provincia».