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La pentastellata Salvatore: «Pronto soccorso che scoppiano, colpa della giunta regionale»

7 gennaio 2020 | 19:35
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La pentastellata Salvatore: «Pronto soccorso che scoppiano, colpa della giunta regionale»
La pentastellata Salvatore: «Pronto soccorso che scoppiano, colpa della giunta regionale»
La pentastellata Salvatore: «Pronto soccorso che scoppiano, colpa della giunta regionale»

Un problema che affligge anche gli ospedali ponentini

Genova. «Perché la maggioranza della Regione Liguria boccia la soluzione alla crisi dei pronto soccorso?»

A chiederselo è Alice Salvatore,  capogruppo del MoVimento 5 Stelle in consiglio regionale.

«A dicembre scorso -prosegue la Salvatore –  ho presentato un Ordine del giorno per risolvere il problema che affligge tutti gli anni i pronto soccorso liguri. Unità di crisi programmatiche, con un numero di posti letto sufficiente. Questa la soluzione tanto semplice quanto negata dalla maggioranza. Possiamo e dobbiamo attivare con largo anticipo le unità di crisi in previsione del regolare aumento dei ricoveri dei periodi di maggiore afflusso. Sarebbero oltre 40 posti letto in più, medici, infermieri, operatori socio sanitari necessari al compito importante e fondante di un Pronto soccorso. I periodi di emergenza sono ciclici e sono sempre gli stessi: principalmente in inverno, con l’aumento di influenze e raffreddamenti, e ad inizio estate, con il caldo. Le emergenze non arrivano a caso. Si possono gestire se ci si attiva in tempo. La domanda ritorna: perché la maggioranza vuole negare ai liguri dei pronto soccorso all’altezza della situazione di emergenza?».

«La mia gratitudine -conclude la capogruppo pentastellata –  va a tutti gli operatori della sanità, quelli che la mattina si alzano e lavorano anche dieci ore al giorno per aiutare il prossimo. Da chi si occupa della pulizia a chi opera in chirurgia, uno importante come l’altro, ognuno che dà il 150 percento della propria vita per fare un lavoro che aiuta chi è in un momento di pericolo o di difficoltà fisica. La vergogna va al contrario verso chi può fare e non fa. Chi può dare felicità e sollievo e invece rinchiude la vita delle persone dentro angoli bui determinati dalla gestione numerica delle persone. Far diventare le persone dei numeri, dei dati da snocciolare davanti ai microfoni, delle statistiche. È questo che non perdono a chi oggi la sanità ligure la rende un luogo di sofferenza. La soluzione ad ogni problema c’è, si fa a prescindere da chi la propone. Si è in politica per fare il bene comune e quando un’azione semplice e possibile può rendere la vita più facile a chi ha bisogno di cure mediche, si mette in atto, subito. Non si fanno giochi di partito sulla nostra vita».