Furbetti del cartellino, ecco perchè è stato assolto il ‘vigile in mutande’
Parla il legale Alessandro Moroni
Imperia. Il cartellino va timbrato in abiti borghesi. E’ grazie a questa disposizione, emanata dal comandante della polizia locale di Sanremo, che l’ex agente Alberto Muraglia è stato assolto stamani dall’accusa di truffa ai danni dello Stato dal giudice Paolo Luppi. Balzato agli onori della cronaca con l’appellativo di ‘vigile in mutande’, per via dei filmati della Guardia di Finanza in cui lo si vedeva passare il badge in slip, Muraglia aveva optato per il rito abbreviato, insieme ad altri nove imputati, tutti assolti.
A spiegare il perché dell’innocenza dell’ex vigile, è il suo legale, l’avvocato Alessandro Moroni. Il vigile Muraglia era stato nominato custode del mercato ortofrutticolo di Sanremo. Tutte le mattine, alle 5,30, apriva i cancelli, mentre come agente doveva prendere servizio alle 6. Un compito che svolgeva in cambio dell’alloggio a titolo gratuito nello stabile del mercato, senza alcuna remunerazione in denaro.
Dopo aver aperto i cancelli, Muraglia controllava che nei paraggi non ci fossero auto in doppia fila che impedissero l’installazione dei banchi nei giorni di mercato (quello ambulante con le bancarelle nel piazzale). Solo dopo timbrava il cartellino, ma sempre in abiti borghesi – nella timbratrice del mercato in cui prestava servizio, situata a poche metri da casa – e rientrava in alloggio per indossare la divisa. “E’ proprio come avviene per tutti gli agenti che devono prendere servizio al comando – dichiara Moroni – che entrano e timbrano in borghese, quindi si cambiano”. Cosa succede? In quattro occasioni Muraglia sale in casa, dopo aver aperto il mercato e si cambia, ma dimentica di timbrare il cartellino. Per questo motivo, scende dove c’è la timbratrice o manda la figlia a timbrare, perché così prevedono le disposizioni, in quanto l’atto del cambiarsi d’abito e mettersi la divisa è considerato orario di lavoro. “Anzi – commenta Moroni – se proprio vogliamo, in quei casi è più facile che abbia regalato quaranta secondi, anziché averne sottratti allo Stato”.