E’ uscito il primo brano in italiano dei ventimigliesi Riccardo Moio & Mattia Berlanda: «E’ molto interpretativo»

30 gennaio 2020 | 11:19
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“Shangai” è solo il primo di una lunga serie: «Ogni mese faremo uscire un pezzo in italiano. Vi sarà anche la traccia realizzata per partecipare al Festival di Sanremo, che purtroppo non è stata selezionata»

Sanremo. E’ uscito domenica il videoclip del primo brano in italiano dei ventimigliesi Riccardo Moio & Mattia Berlanda: “Shangai”.

Il video è stato girato in poche settimane allo Mizuko Visual Studio: «E’ stata una cosa molto veloce, abbiamo girato il video in un paio di settimane in studio da Mizuko, che è sempre stato gentile e disponibile nei nostri confronti. Lo ringraziamo davvero per la sua collaborazione. Tra noi è sorta ormai una bella amicizia – racconta Mattia Berlanda – Il video di “Shangai” è molto semplice. E’ girato interamente in studio perché per la canzone era l’ideale. E’ una canzone molto minimale, semplice, introspettiva, non abbiamo voluto strafare con il video». «Per noi è più importante che chi l’ascolta si concentri più sul testo che sul video» – aggiunge Riccardo Moio.

Il duo è nato nel 2016 con l’intento di portare in Italia un genere musicale diverso dal canone che va per la maggiore tra i nostri confini. Un genere molto apprezzato e diffuso soprattutto all’estero. Quest’anno per la prima volta propongono un brano in italiano: «Eravamo partiti con l’idea di fare solo pezzi in inglese perché piaceva ad entrambi ed era un modo per farci conoscere anche all’estero. Poi abbiamo avuto dei contatti che ci hanno richiesto di fare dei brani in italiano con il nostro particolare stile e così è nato “Shangai”» – spiega Moio.

“Shangai” è il frutto della collaborazione dei due giovani ventimigliesi: «Con “Shangai” vi è l’intenzione di far risaltare il nostro cambiamentomantenendo comunque il nostro stile. Per noi l’italiano è davvero una svolta, sia come scelta musicale che come metodo di lavoro. E’ stato difficile questo cambiamento per il genere che facciamo, è stata una vera sfida. Il nostro intento è riuscire a far conoscere questo genere anche in Italia».

«Sicuramente non è un brano allegro. E’ un voler parlare con se stessi, nel testo diciamo cose molto personali. E’ uno scavare dentro se stessi ed esternare tutti i sentimenti. Tante persone magari si rispecchieranno e non si sentiranno soli» – dice Mattia, parlando del brano. «L’italiano sicuramente contribuirà a diffondere maggiormente i nostri testi, tutti potranno capirli, mentre magari qualcuno potrebbe aver avuto qualche difficoltà con in testi in inglese. Speriamo che chi ascolterà il brano riuscirà maggiormente a rispecchiarsi ed immedesimarsi con le parole del testo – afferma Riccardo – Il brano è molto cantato a livello vocale, a livello musicale è molto semplice, non ha suoni particolari. E’ basato su melodia e testo».

«Il titolo del brano attira l’attenzione e racchiude il significato della canzone – dice Mattia spiegando la scelta del titolo – Se uno ascolta il ritornello quello che rimane è proprio la parola “Shangai”, che riassume tutto». «Basta pensare al gioco Shangai – aggiunge Riccardo – Se un giocatore sbaglia, muovendo uno dei bastoncini vicini a quello scelto tutto può crollare proprio come succede nella vita. E’, secondo me, un concetto che esprime bene la debolezza di una persona o dell’esistenza umana, a volte basta uno stupido errore per far crollare il duro lavoro di una vita. E’ un brano molto interpretativo ognuno lo può intendere in modo diverso».

Dopo aver partecipato ad “Amici casting 17″, la trasmissione televisiva su Real Time, e aver lanciato i singoli RMB in inglese “I’m sorry”, “22”, “Slow Jams”, il duo ha diffuso il videoclip del nuovo brano, che si può già vedere su Youtube, su Spotify e su tutti gli store digitali.

«In Italia finora siamo riusciti a far girare solo un pezzo in radio, “I’m down”, ma era in inglese. E’ andato comunque molto bene perché è passato in più di 200 radio italiane e ha girato circa 20 stati europei – fa sapere Moio – Dopo diversi brani in inglese ci siamo lanciati in una nuova avventura: realizzare brani in italiano. Abbiamo fatto un featuring con ritornello in italiano con due ragazzi, uscito a dicembre, ma “Shangai” è il nostro primo brano in italiano».

In questi anni sono cresciuti e la loro musica è cambiata: «Abbiamo quasi dieci-undici anni di musica alle spalle. Avevamo iniziato a fare cose diverse da solisti e poi ci siamo trovati e abbiamo iniziato un percorso insieme. Sicuramente siamo cambiati, abbiamo fatto tante cose, che ci hanno condotto a come siamo oggi. Siamo cresciuti molto musicalmente, ora siamo consapevoli dei nostri limiti ed è un bel bagaglio» – dice Mattia. «Insieme siamo cresciuti molto e più in fretta– dice Riccardo – Rispetto agli inizi, dove ognuno rispecchiava se stesso, adesso abbiamo trovato un punto di incontro. E’ una grande bella soddisfazione perché pur venendo da generi completamente diversi, electro house e rock, siamo riusciti a creare un genere unico, un po’ per accontentare il pubblico e un po’ per superare i nostri limiti».

Il duo ha realizzato un brano per partecipare al Festival di Sanremo ma purtroppo non è stato selezionato tra i tanti proposti: «Abbiamo trovato un’etichetta discografica che ci ha proposto di partecipare al Festival nella categoria giovani – svelano – Abbiamo creato una traccia, studiata apposta per l’occasione, ma purtroppo non è stata scelta. Sapevamo che era difficile riuscire a passare le selezioni ma ci abbiamo provato. Siamo comunque soddisfatti della nostra creazione, inoltre per noi è stata una grande soddisfazione essere stati scelti da una grande etichetta discografica. Avevamo preparato anche il video, perciò il brano uscirà comunque nei prossimi mesi, chi vorrà potrà ascoltarlo».

Per il 2020Riccardo e Mattia, classe ’93 e ’95, hanno le idee chiare: «Abbiamo passato un anno a lavorare molto sottotraccia per quanto riguarda le lavorazioni che avevamo ancora in sospeso con il nostro progetto inglese. Abbiamo lavorato tanto a livello di produzioni musicali, ora ci stiamo concentrando su un nuovo progetto: ogni mese, da qui fino in estate, faremo uscire un pezzo in italiano.

Abbiamo deciso di non fare uscire un album, ma un singolo alla volta. In questo modo ogni pezzo potrà avere l’attenzione che merita. I prossimi video saranno differenti, le location cambieranno e anche i testi saranno più allegri e ballabili. Alla fine magari raccoglieremo tutti i brani in un unico album. E’ una sperimentazione, speriamo di coinvolgere un pubblico maggiore». «Un altro intento sarà quello di riuscire ad avere un contratto con una etichetta discografica che ci permetta di avere una sicurezza economica, tranquillità e il tempo per poter creare e produrre la nostra musica» – dicono.