A Sanremo la Loggia Giuseppe Mazzini commemora Orazio Raimondo






Presente il sindaco Alberto Biancheri e l’assessore ai lavori pubblici Massimo Donzella
Sanremo. La Loggia Giuseppe Mazzini n. 98 di Sanremo (Grande Oriente d’Italia, Palazzo Giustiniani) ha commemorato questa mattina, con due toccanti celebrazioni, Orazio Raimondo, uomo libero e di buoni costumi, grande figlio di Sanremo, avvocato, sindaco, deputato al Parlamento, socialista, massone, in occasione del 100° anniversario dalla morte.
Prima con la deposizione di una corona sulla tomba al Cimitero monumentale della Foce e poi con la deposizione di una corona e la scopertura della targa commemorativa al monumento a lui dedicato in Corso Trento e Trieste, Orazio Raimondo è stato ricordato, alla presenza del sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, e dell’assessore ai lavori pubblici Massimo Donzella.
«Ringrazio l’amministrazione comunale per essere presente oggi – ha dichiarato Carlo Ragni, Maestro Venerabile della Loggia Mazzini – per commemorare questo straordinario figlio di Sanremo, che insieme si suoi fratelli del tempo, Bistolfi, Pesante, Mombello, Rubino, Mario Calvino, contribuì a porre le basi della nostra città, a volte anche con opere straordinariamente innovative. Insieme hanno saputo costruire cose non solo per il miglioramento di sé, ma anche per il bene della comunità. Ringrazio l’Amministrazione Comunale per il valore che ha voluto dare al Libero pensiero. Orazio Raimondo ne fu uno dei più importanti esempi. Mi auguro che le nuove generazioni abbiano la voglia di scoprire le idee di queste straordinarie personalità».
«Uno dei sogni di Orazio Raimondo era la ferrovia che attraverso la valle Argentina unisse Sanremo al Piemonte – ha affermato il Sindaco di Sanremo, Biancheri -, è incredibile come a distanza di così tanto tempo siamo ancora qui a parlare di collegamenti con le altre regioni, per cercare di dare uno sviluppo a questo territorio».
Presente alle cerimonie anche Glauco Marzari, 99 anni, che 50 anni fa, in occasione della commemoriazione dei 50 anni dalla morte di Orazio Raimondo, era il Maestro Venerabile della Loggia Giuseppe Mazzini.
Domenica 12, al Cinema Centrale (Via Matteotti, 107, Sanremo, ore 10:00), si svolgerà un convegno, con la presentazione del libro di testimonianze su Orazio Raimondo, pubblicato per l’occasione dalla Loggia Giuseppe Mazzini di Sanremo.
Dopo l’introduzione di Carlo Ragni, Maestro Venerabile della Loggia Giuseppe Mazzini e il saluto di un rappresentante della Amministrazione comunale, sono in programma gli interventi di Giovanni Anania, presidente del Collegio dei Maestri Venerabili della Liguria, di Luigi Cocchi, presidente dell’Ordine degli avvocati di Genova, di Gerson Maceri, storico (“Sanremo del tempo”), di Leo Pippione, presidente della Famija Sanremasca (“Orazio Raimondo Amministratore comunale e Sindaco”). Le conclusioni saranno affidate a Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (Palazzo Giustiniani). L’ingresso è libero e gratuito.
Orazio Raimondo (Sanremo, 6 giugno 1875 – Sanremo, 11 gennaio 1920), fu un enfant prodige, si laureò precocemente e già a 20 anni si dedicò alla professione di avvocato. A 31 anni divenne Sindaco di Sanremo e a 38 venne eletto deputato del Regno. Nel 1914 lasciò il Partito Socialista in seguito alla decisione di considerare incompatibii l’adesione al partito con l’iscrizione alla massoneria.
Anni prima fu iniziato nella Loggia Giuseppe Mazzini, di cui divenne Maestro Venerabile nel 1905. Avvocato penalista, insuperabile nell’arte oratoria, difese la Contessa Tiepolo in un processo che ebbe risonanza nazionale. In Parlamento divenne famoso per il memorabile intervento in risposta al discorso della Corona, tanto che lo stesso presidente del Consiglio Giolitti, al quale era rivolta la replica, espresse il desiderio di conoscerlo personalmente. Amministratore capace, uomo politico raffinato, seppe contrastare la deriva dell’ideologia mussoliniana ancora in seno al Partito Socialista.
La Loggia Giuseppe Mazzini di Sanremo è nata il 2 aprile 1900, quando 7 fratelli Maestri stilarono e sottoscrissero il verbale di fondazione; il solenne innalzamento delle colonne avvenne il 5 maggio dello stesso anno, Agostino Rubino fu il primo Maestro Venerabile. Tra le più antiche d’Italia, tra i suoi aderenti sono da ricordare GioBatta e GioBernardo Calvino, Mario Calvino, Franco Alfano, Leonardo Bistolfi, Alfrdo Cremieux, Vincenzo Pesante, Ugo Janni, Riccardo Stracciari, Giovanni Battista Guglielmi, Pietro Donato, oltre allo stesso Orazio Raimondo.
Il volume Orazio Raimondo, uomo libero e di buoni costumi (Edizioni Leucotea) si propone di richiamare all’attenzione del lettore i documenti e le parti di pensiero politico che più lo hanno caratterizzato.