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Cronaca
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Ventimiglia, riduce la compagna in schiavitù: quarantenne ai domiciliari

28 dicembre 2019 | 16:35
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Ventimiglia, riduce la compagna in schiavitù: quarantenne ai domiciliari

Si comportava da “padrone” con violenze fisiche e verbali esigendo obbedienza assoluta

Ventimiglia. Gli agenti del commissariato di Pubblica sicurezza della città di confine a hanno eseguito ieri un provvedimento di misura cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un 40enne rumeno, autore di maltrattamenti e violenze in danno di una giovane donna, sua compagna e convivente.

La vittima si  era presentata nel mese di novembre negli uffici del commissariato a seguito dell’ennesima aggressione subita da parte del compagno, chiedendo aiuto.  La donna, con grande difficoltà e sofferenza, ha raccontato  al personale della Polizia di Stato che circa un anno prima aveva iniziato una relazione con il suo attuale compagno e che dopo i primi tre mesi “d’amore” lui era cambiato radicalmente.

Vessazioni quotidiane, violenze fisiche e verbali e soprusi da parte del compagno che aveva cominciato a comportarsi con lei “da padrone”, esigendo obbedienza assoluta, sottomissione e punendola per qualunque mancanza con insulti (“stronza” “puttana”) e umiliazioni, nonché aggredendola fisicamente. Dopo l’ultimo episodio, in cui a seguito di una discussione per futili motivi l’uomo l’ha  aggredita con ingiurie e percosse, la donna, impaurita ed esasperata, ha lasciato l’abitazione e si è presentata in commissariato per chiedere aiuto.

A seguito della denuncia e dell’immediata trasmissione da parte della Polizia di Stato, l’autorità giudiziaria ha emesso nei confronti dell’uomo un provvedimento di carcerazione che tuttavia non era stato eseguito in quanto l’autore dei maltrattamenti era nel frattempo espatriato per motivi di lavoro.

Grazie all’assidua attività di ricerca e monitoraggio svolta nel periodo successivo nei confronti della persona resasi irreperibile, i poliziotti, nella mattina di ieri nel centro storico cittadino, hanno intercettato l’autore dei delitti e l’hanno sottoposto agli arresti domiciliari.

La corsia accelerata e preferenziale, stabilita dalla nuova Legge n. 69, promulgata quest’anno e ribattezzata “Codice Rosso”, ha dimostrato, anche in questo caso, un vero e proprio cambio di passo nel contrasto alla violenza domestica e di genere. Perché si realizzino le potenzialità della norma è essenziale la collaborazione da parte della vittima e la sua fiducia nelle istituzioni, fiducia e collaborazione che in questa vicenda
non sono mancate.