Qualità della vita 2019, la provincia di Imperia perde 19 posizioni nella classifica del Sole 24 Ore
Su 107 province l’Imperiese si trova all’89° posto: un calo importante rispetto al 2018 che la vedeva invece in settantesima posizione
Imperia. La provincia di Imperia perde posizioni nella classifica 2019 sullaqualità della vita del Sole 24 Ore. Su 107 province l’Imperiese si è infatti classificato all’89° posto con 443,2 punti, un calo importante di ben diciannove posizioni rispetto al 2018 che vedeva la provincia settantesima in Italia.
Rispetto alle altre province della Liguria, Imperia è ultima, prima di lei Savona al 72° posto, La Spezia al 49° e Genova al 45°: un dato negativo e tutt’altro che incoraggiante che vede la nostra provincia fanalino di coda in regione.
Analizzando la situazione nello specifico, il quotidiano economico nazionale posiziona la provincia di Imperia al 100° posto per giustizia e sicurezza, con un 39° posto per furto di automobili, 86° per furti in abitazione, 96° per violenze sessuali, 99° per delitti denunciati, 95° per rapine, 85° per estorsioni, 102° per reati legati agli stupefacenti, 99° per truffe e frodi informatiche, 45° per indice di litigiosità, 71° per quota cause pendenti ultratriennali sul totale, 61° per durata media delle cause civili, 24° per indice di rotazione delle cause, 68° per riciclaggio e impiego di denaro, 104° per incendi e 71° per incidenti stradali.
Segue il 99° posto per demografia e società con un 25° posto per saldo migratorio interno, 102° per tasso di mortalità, 59° per mortalità per infarto miocardico acuto, 92° per mortalità per tumore, 83° per speranza di vita alla nascita, 103° per famiglie numerose, 11° per aumento della speranza di vita, 95° per famiglie e convivenze, 95° per tasso di natalità, 103° per indice di dipendenza degli anziani, 101° per indice di vecchiaia, 70° per nuovi iscritti all’Aire, 85° per numero medio di anni di studio della popolazione e 49° per acquisizioni di cittadinanza.
Ottiene l’89° posto invece per ricchezza e consumi con un 67° posto per valore aggiunto per abitante, 72° per depositi bancari pro capite, 75° per rata media mensile dei mutui, 70° per finanziamenti attivi, 39° per prezzo medio di vendita delle case, 58° per canoni medi di locazione, 74° per assorbimento del settore residenziale, 84° per importo medio delle pensioni di vecchiaia, 68° per spesa delle famiglie per il consumo di beni durevoli, 12° per protesti pro capite, 73° per rata media mensile rimborsata per finanziamenti in essere, 105° per rischio dei finanziamenti, 85° per popolazione con crediti attivi, 64° per reddito medio complessivo per contribuente e 11° per variazione reddito medio dei contribuenti.
Si classifica invece al 55° posto per ambiente e servizi con un 35° posto per spesa sociale degli enti locali per minori, anziani e disabili, 91° per emigrazione ospedaliera, 46° per capacità di depurazione dell’acqua, 1° per indice del clima, 88° per passeggeri del trasporto pubblico, 21° per consumo di farmaci per ipertensione, 13° per qualità dell’aria, 66° per consumo di farmaci per diabete, 64° per produzione di rifiuti urbani pro capite, 88° per raccolta differenziata, 58° per offerta del trasporto pubblico, 79° per medici di medicina generale, 83° per pediatri, 76° per consumo di farmaci per asma e bpco e 75° per Icityrank.
Imperia si classifica al 53° posto per affari e lavoro con un 12° posto per immigrati regolari residenti, 78° per tasso di disoccupazione, 83° per tasso di disoccupazione giovanile, 11° per trend dell’imprenditorialità giovanile, 80° per quota di export sul Pil, 16° per sofferenze lorde su impieghi, 60° per tasso di inattività, 5° per imprese registrate ogni 100 abitanti, 4° per imprese straniere, 92° per imprese che fanno e-commerce, 45° per banda larga, 51° per imprese in rete, 105° per start up innovative, 44° per differenza tra tasso di occupazione maschile e femminile, 28° per tasso di iscrizione netto nel registro delle imprese, 79° per imprese in fallimento.
Infine si posizione al 33° posto per cultura e tempo libero con un 25° posto per sale cinematografiche, 61° per biblioteche, 2° per ristoranti e bar, 30° per l’offerta dei concerti, 39° per densità dell’offerta culturale, 89° per qualità ricettiva delle strutture alberghiere, 60° per indice di sportività, 6°per libreria ogni centomila abitanti, 78° per palestre ogni centomila abitanti, 103° per spettacoli, 35° per penetrazione della banda ultra larga, 16° per indice sport e natura, 54° per indice sport e bambini, 91° per mostre ed esposizioni e 23° per densità di posti letto nelle strutture ricettive.
La prima posizione della classifica di quest’anno spetta nuovamente a Milano, capoluogo lombardo, che porta a casa 587,6 punti, ultima invece Caltanissetta in Sicilia con 410,8 punti.