Maratona di Sanremo, Bertellotti: «Valutata dai tecnici della Federazione una graziosa corsa stracittadina»

27 dicembre 2019 | 17:42
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Maratona di Sanremo, Bertellotti: «Valutata dai tecnici della Federazione una graziosa corsa stracittadina»
Maratona di Sanremo, Bertellotti: «Valutata dai tecnici della Federazione una graziosa corsa stracittadina»
Maratona di Sanremo, Bertellotti: «Valutata dai tecnici della Federazione una graziosa corsa stracittadina»
Maratona di Sanremo, Bertellotti: «Valutata dai tecnici della Federazione una graziosa corsa stracittadina»

«Molti corridori partecipano solo se la manifestazione è grandiosa ed hanno ragione»

Sanremo. Poche centinaia di corridori alla terza maratona di Sanremo dell’8 dicembre.

«E’ stata valutata dai tecnici della Federazione, quelli esterni e quelli in campo, una graziosa corsa stracittadina, qualcosa più di una kermesse paesana. Perché? Perché il livello tecnico dei partecipanti è stato considerato pari a zero. Il fatto che il primo arrivato, un volonteroso podista piemontese, abbia corso la classica distanza di 42,175 m. in 2h42’42”, il peggiore riscontro cronometrico degli ultimi tre anni, sta a significare che la manifestazione con tanto sole, con una pista ciclabile invidiabile, tutta pianeggiante, non piace agli appassionati della disciplina.

Lo sapevamo già a giugno, quando la mezza maratona aveva raccolto 200 partecipanti ma si sperava nella prova di dicembre con qualche arrivo dalle due maratone di Genova e Torino fermate da una severa allerta meteorologica. Pensate che il tempo del vincitore 2019, nella nostra sola provincia, sarebbe stato ottenuto da oltre 20 atleti che avrebbero rifilato al maturo Tiraboschi dai 2 ai venti minuti di distacco.

Nello sport, se togliamo lo spettacolo, il lato tecnico, la partecipazione elitaria, qualche nome e soprattutto la brillantezza del risultato, si perde il senso del grande evento che Sanremo merita e che, in passato, ha già vissuto, proprio nel settore del fulgido podismo. Non solo, ma molti corridori partecipano solo se la manifestazione è grandiosa ed hanno ragione.

A poco servono enfatiche e roboanti pubblicità; la etichetta di “Maratona” deve essere affidata a gare solenni e fastose, non a competizioni di infimo livello. Sappiamo che queste ultime costano, è vero, ma lavorando a fondo, andando di persona agli appuntamenti nazionali del settore, contattando atleti noti, almeno di fascia B, si potrebbe assistere ad uno spettacolo degno della città dei Fiori. Nelle grandi corse di successo del 2008 e 2009 è stato fatto così.

In margine alla suddetta corsa, merita di essere menzionata la partecipazione alla gara di un non vedente, Rami Gerges, che accompagnato dell’amico Enrico Farina, è arrivato dopo circa 5 ore; lo stesso aveva preso parte anche alla maratona di Venezia, corsa in un tempo identico. Nessuno si è accorto che è stato il primo disabile della gara» – scrive Vittorio Bertellotti.