Maltempo, Toti incontra le categorie economiche: «Liguria si rimbocca maniche ma da Governo risposte insoddisfacenti»
«Serve piano straordinario su infrastrutture e messa in sicurezza con intervento normativo ad hoc»
Genova. «Rispetto alle risposte date fino ad oggi dal governo l’insoddisfazione è totale. La Liguria è la prima piattaforma logistica del paese, il territorio che insiste sui nostri porti vale una trentina di punti del Pil, i nostri scali valgono metà dell’export italiano: non investire su questo e non cogliere questa disgrazia come un’opportunità sarebbe una scelta non solo miope ma scellerata.
Il Governo deve capire che è un interesse nazionale investire nella nostra regione e abbiamo bisogno di un gigantesco piano di messa in sicurezza e di realizzazione delle infrastrutture indispensabili al nostro territorio. Servono risorse e serve anche un intervento normativo speciale che ci consenta di intervenire rapidamente. Conto in un ravvedimento operoso rapido da parte del governo perché lasciare soli sindaci che spalano tra fango e frane sarebbe non solo costituzionalmente discutibile ma anche moralmente disdicevole». Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che oggi, a Savona, ha incontrato le categorie produttive e i sindacati per fare il punto sui danni dovuti al maltempo, la modifica della viabilità ordinaria, la mobilità regionale e i conseguenti effetti sul tessuto socio economico.
«La nostra economia – ha spiegato Toti – esce da tutto questo colpita duramente, dopo aver già vissuto le criticità legate al crollo di ponte Morandi e alla mareggiata dello scorso anno: non so quanta consapevolezza ci sia a Roma della gravità di questa emergenza che ritengo di gran lunga più imponente per i suoi effetti negativi in termini di danni, lucro cessante, riduzione della competitività dei porti e delle imprese».
Il presidente della Regione ha spiegato che «ci stiamo muovendo per inserire nella Legge di stabilità regionale che andrà in approvazione nelle prossime settimane tutto quello che è possibile per un piano straordinario di intervento sulle strade, con almeno 5 milioni di euro nei prossimi dieci mesi per ridurre il più possibile il rischio frane. E poi c’è il turismo: stiamo predisponendo un piano di comunicazione importantissimo: non dobbiamo arrenderci alla fatalità ma dobbiamo investire. Per i primi mesi del prossimo anno – ha spiegato – abbiamo in programma importanti investimenti perché ora è in gioco la prossima stagione estiva: saremo presenti in tutta Europa nei principali eventi del settore per dissipare il dubbio che la Liguria sia irraggiungibile. Per questo abbiamo bisogno di procedere con un piano di promozione di un territorio che, nonostante le grandi difficoltà, sta crescendo con numeri positivi».
Il presidente ha sottolineato anche l’emergenza legata alle autostrade: «Abbiamo chiesto la gratuità dei pedaggi in Liguria e anche di ridurre al minimo i cantieri sulla rete, ma bisogna superare l’incertezza con una parola chiara e definitiva da parte del ministero delle Infrastrutture. Ci sono alcune priorità, a partire dalla Gronda – ha concluso – che se non decollano oggi difficilmente lo faranno in futuro».
L’assessore allo Sviluppo Economico Andrea Benveduti ha aggiunto: «Troviamo umiliante, se non offensivo, che la Liguria venga nuovamente abbandonata da questo oramai traballante Governo. Non solo nessun serio investimento in infrastrutture, nessun serio piano di verifica e manutenzione, ma nemmeno il ripristino delle condizioni di per sé già gravemente compromesse. Oltre alle calamità naturali, si aggiunge l’esecutivo che – dopo le geniali trovate della plastic tax, della sugar tax e della car tax – pare voglia significativamente tassare ogni container movimentato dei nostri porti. Ogni altro commento è superfluo».
All’incontro hanno partecipato Luciano Pasquale presidente della Camera di Commercio Riviere di Liguria, il presidente della Provincia Pierangelo Olivieri, sindaco di Savona Ilaria Caprioglio, il sindaco di Vado Ligure Monica Giuliano, rappresenti dell’Autorità Portuale di Sistema del Mar Ligure Occidentale, dell’Unione Industriali, dei sindacati confederali e delle categorie economiche (Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Legacoop, Unione Associazione Albergatori, Federalberghi, Unione Utenti del Porto, Associazione Spedizionieri Doganali, sindacato Balneari, Isomar, Fiavet).