Inchiesta “ombre nere”, il Gip Botti conferma: «Nucera deve rimanere in carcere»
Dopo la convalida del sequestro dell’arsenale detenuto dall’indagato per attività neonazista
Imperia. Pasquale Nucera, alias Yavres, l’ex legionario arrestato la scorsa settimana per associazione con finalità di terrorismo eversivo, istigazione a delinquere e detenzione abusiva di armideve rimanere in carcere a Imperia. Lo ha deciso il Gip Massimiliano Botti aderendo alla richiesta del pubblico ministero Barbara Bresci dopo l’interrogatorio di garanzia. »
Il provvedimento riguarda esclusivamente la detenzione abusiva di munizioni, mentre per i fatti legati alle attività di matrice neonazista procede la procura distrettuale di Caltanissetta.
Gli atti potrebbero, però, essere trasferiti a Genova
Gli avvocati, entrambi di fiducia, Simona Costantini e Giovanni Di Meo avevano chiesto l’applicazione di una misura meno afflittiva.
Da oltre sei mesi gli agenti della Digos di Imperia conducevano indagini su Nucera. L’ex legionario residente a Dolceacqua è una delle 19 persone in Italia su cui si è concentrata l’attenzione degli agenti.
La polizia ha effettuato un blitz nelle proprietà dell’uomo che è indagato per associazione con finalità di terrorismo eversivo, istigazione a delinquere e detenzione abusiva di armi.
l bagaglio informativo e conoscitivo acquisito dalla Digos di Imperia ha dunque permesso di coordinare, sul posto, tutti gli operatori intervenuti durante le perquisizioni. In due rimesse e terreni circostanti gli agenti della Polizia di Stato hanno trovato e sequestrato armi (tra cui anche 33 coltelli di diverse marca, tipologia e misura e 3 machete), documenti e oggetti come foto, magliette e bandiere con simbologia del movimento politico Forza Nuova.
Fondamentale l’apporto, durante le perquisizioni, degli artificieri, della Polizia Scientifica e delle Unità Cinofile della Polizia di Stato.
Altrettanto cruciale l’attività dagli agenti della Sezione di Polizia Postale di Imperia che hanno proceduto alle verifiche informatiche dei device in uso all’indagato, tra cui telefoni cellulari, computer, casella di posta elettronica, profili social, supporti cd/dvd, fotocamere digitali, schede sim e schede sd.
Nel corso delle operazioni si è proceduto anche alla perquisizione di una dimora di proprietà dell’indagato attualmente attualmente occupata da un ventimigliese di 48 anni, suo ospite. Qui è stata rinvenuta e posta sotto sequestro una non trascurabile quantità di sostanza stupefacente: oltre a un bilancino elettronico di precisione, infatti, nell’abitazione c’era 1 kg di marijuana, semi di marijuana per un peso complessivo di oltre 90 grammi e circa 10 grammi di hashish.
L’uomo, gravato da precedenti per droga, guida in stato di ebbrezza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, è stato arrestato per il reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.
L’attività origina da un’inchiesta avviata da parte della Procura Distrettuale di Caltanissetta d’intesa con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. Ieri mattina gli uffici Digos di Imperia, Enna, Siracusa, Milano, Monza Brianza, Bergamo, Cremona, Genova, Imperia, Livorno, Messina, Torino, Cuneo, Padova, Verona, Vicenza e Nuoro hanno dato contemporanea esecuzione a venti decreti di perquisizione domiciliare nei confronti di diciannove estremisti di destra indagati per i reati di costituzione e partecipazione ad associazione eversiva ed istigazione a delinquere.
L’intera operazione, diretta dalla Procura Distrettuale di Caltanissetta, si è svolta sotto il coordinamento della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione – Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Interno – e con la collaborazione del Servizio Polizia Postale e delle