Esordio letterario per il sanremese Diego Pennellatore, è in libreria “Pellegrino 2.0”
Racconta la storia di un ragazzo che alla ricerca di se stesso intraprende l’avventura del Cammino di Santiago
Sanremo. Prima prova nel mondo delle lettere per Diego Pennellatore. Il sanremese, 35 anni, ha dato alle stampe Pellegrino 2.0, la storia di un ragazzo che alla ricerca di se stesso decide di intraprende l’avventura del Cammino di Santiago. L’opera, edita da AltroMondo, vuole essere «specchio della società e dell’umanità odierna», il ritratto «cinico e impersonale» di un «mondo in continua evoluzione» in cui c’è qualcuno che lotta per «non diventare come vorrebbe la massa solo per apparire un vincente». Protagonista è Angelo, che a trentatré anni non sa ancora cosa vuole dal futuro e cade preda dell’angoscia. Dietro l’impulso di abbandonare le comodità della casa, dello stipendio e del quotidiano, cerca così una svolta nel pellegrinaggio più antico d’Europa. Tre mesi e duemila chilometri in cui incontra un caleidoscopio di culture, etnie, ansie e scoperte dove si rende conto che lo stato di confusione in cui si trova è un male collettivo.
«Angelo è quasi un mio alter ego – spiega Pennellatore, lui stesso pellegrino sul Cammino di Santiago –. Sicuramente è più asociale e scorbutico, maschera che indossa perché non ha nessuna fiducia in sé e si sente in difetto con gli altri. È cresciuto in un contesto particolare, ha sempre lavorato nei cantieri edili ed è avvezzo alle battute rozze tipiche da cantiere. È tuttavia un bravo ragazzo ed è il più sensibile tra i personaggi presenti nel romanzo». Anzi, è proprio questa dualità che lo porta a quella «crisi esistenziale che lo costringe a dire stop con la vita quotidiana per ripartire e vedere nel Cammino di Santiago la migliore occasione per circondarsi di persone che abbiano la sua stessa volontà e necessità».
Oltre ad Angelo, altri due sono i personaggi che restano impressi al lettore: la ragazza del “see you later” e, soprattutto, il francese Jean Jacques «che è un po’ l’emblema di ciò che vorrei veicolare: abbiamo tutti pregi ma anche difetti e i bravi e basta sono rarissimi, così come i cattivi e basta. Quasi tutti ci barcameniamo in un equilibrio instabile. Lui subito dà prova di essere profondo, intelligente e saggio ma appena Angelo crede di aver trovato una persona “normale”, palesa quello che è un difetto, aberrante direi. Questo, però, non fa di lui un mostro o una persona malvagia: è solo un ragazzo con problemi che ha bisogno di aiuto. È debole, come quasi tutti noi, e può migliorare solo se qualcuno che gli dà una mano perché i giudizi non portano a nulla».
«Questo – sottolinea l’autore – è il messaggio ultimo del libro: siamo tutti sulla stessa barca. Fingiamo che non sia vero perché guardiamo soltanto ai nostri pregi ma i difetti li abbiamo tutti, leggeri o scioccanti come il suo. Dovremmo usare meno giudizi e più empatia: secondo me è così che oggi si possono cambiare le cose».
Chiuso il suo primo romanzo, Pennellatore – che nella vita ha fatto di tutto, lavorando su yacht, petroliere, fabbriche e cantieri edili, e alla scrittura si è avvicinato «un po’ per caso e un po’ per sfogo» – è ora alle prese con i progetti più diversi: «C’è la possibilità che mi trasferisca in Brasile ma è ancora tutto in fase embrionale. Per quello che riguarda scrivere nuovi romanzi, ammetto di averne un bel po’ già pronti nell’armadio». Tra questi c’è anche il sequel di Pellegrino 2.0, Disco Inferno. E noi attendiamo solo di leggerlo!
Potete trovare Pellegrino 2.0 nelle librerie di Sanremo (corso Garibaldi e Mondadori) e nei prossimi giorni anche da Aria d’inchiostro a La Riviera Shopville a Taggia. Online è disponibile su Amazon, Feltrinelli, libreriauniversitaria.it e cinquantuno.it.