Crolla volta galleria in A26, presidente Toti: «Sconcertato e preoccupato»

30 dicembre 2019 | 22:42
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Crolla volta galleria in A26, presidente Toti: «Sconcertato e preoccupato»

«Da tempo chiediamo una verifica e un monitoraggio rigoroso delle nostre gallerie e viadotti»

Genova. «Siamo sconcertati e preoccupati per quanto accaduto oggi sulla A26. La sicurezza dei cittadini viene al primo posto e bisogna intervenire immediatamente e con tutti gli strumenti a disposizione, senza polemiche o strumentalizzazioni quanto mai dannose». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, non appena appresa la notizia di quanto accaduto nella galleria Bertè della A26, nel tratto tra Masone e il bivio con l’A10, attualmente chiuso al traffico.

Anche questa volta, come per il crollo del viadotto sull’A6 in seguito a una frana, per un miracolo non si sono registrati feriti. Ma le ripercussioni su turismo e commercio ligure potrebbero essere pesanti.

«Come Regione Liguria ci siamo messi immediatamente in contatto con il sindaco di Masone per dargli la nostra disponibilità per qualsiasi necessità – ha aggiunto Toti -. Ho sentito il ministro Paola De Micheli che mi ha riferito di aver convocato Aspi già domani a Roma per una riunione urgente».

E ancora: «Da tempo chiediamo una verifica e un monitoraggio rigoroso delle nostre gallerie e viadotti, che ci aspettavamo fosse già stato fatto a quasi un anno e mezzo dal crollo del Ponte Morandi, ma non abbiamo mai ottenuto risposte. Serve un gigantesco piano si manutenzione delle nostre infrastrutture e non è più rinviabile la costruzione di nuove strade e nuove ferrovie per garantire alternative alla nostra mobilità. Al ministro delle Infrastrutture ho ribadito la richiesta che gli enti locali (Regione, Comune di Genova e Autorità Portuale), pur non avendo competenze, possano partecipare al tavolo convocato oggi su autostrade al Mit, in modo che i nostri cittadini possano essere tutelati e rappresentati da chi conosce il territorio che più di tutti sta vivendo momenti difficili e una situazione divenuta ormai insostenibile e inaccettabile».