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A Imperia un incontro sull’Alzheimer con il neurologo Massimo Tabaton e il cardiologo Roberto Mureddu

13 dicembre 2019 | 13:10
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A Imperia un incontro sull’Alzheimer con il neurologo Massimo Tabaton e il cardiologo Roberto Mureddu

L’alimentazione e lo stile di vita al momento sono la migliore e unica forma di prevenzione

Imperia. Si terrà domani, dalle 15.30 alle 17 presso la sala conferenze del Museo Carlo Carli, in via Garessio 11, la conferenza a ingresso libero “Malattia di Alzheimer: si previene con la dieta mediterranea e un cuore sano”, organizzata dalla Società Operaia dott. Raineri di via Carducci, in collaborazione con la F.lli Carli di Imperia.

Conf Alzheimer Imperia dic 2019

«L’Alzheimer si può prevenire – spiega Massimo Tabaton, professore di neurologia che studia la malattia di Alzheimer da oltre 20 anni – non esistendo ancora farmaci in grado di frenare la progressione dell’Alzheimer, è fondamentale poter agire sulla prevenzione. E’ possibile ridurre il rischio di sviluppare questa grave patologia, che attualmente colpisce 47 milioni di persone nel mondo , 700 mila circa in Italia, attraverso l’adozione di una dieta appropriata e uno stile di vita adeguato».

Il professor Tabaton presenterà studi scientifici, riportati anche nel suo ultimo libro “la dieta Anti-Alzheimer” (Giunti editore), scritto in collaborazione con Cinzia Cuneo – fondatrice e presidente di SOS Cuisine – che dimostrano come l’adozione di un corretto stile di vita possa ridurre del 30% il rischio di sviluppare l’Alzheimer.

Proseguirà poi il dr. Roberto Mureddu, S.C. Cardiologia ASL 1 Imperiese, per spiegare perché è importante prendersi cura del proprio cuore anche al fine di prevenire l’insorgere della demenza.

«Fumo, ipertensione, colesterolo alto, diabete e sovrappeso compromettono i vasi sanguigni – ci spiega il dottor Mureddu – non da ultimo nel cervello. Aumentano, dunque, il rischio di infarto e ictus. Non solo: in base ad alcune ricerche, le malattie vascolari e i disturbi circolatori sono la seconda causa più frequente dopo il morbo di Alzheimer».