Vincenzo De Vizia, titolare della società aggiudicataria dell’appalto rifiuti a Imperia a processo per una gara irregolare
Nel capoluogo è intervenuta la sospensione del Tar. L’avvocato: «Una persecuzione». Nei guai anche la Dusty
Imperia. Ci sono anche Vincenzo De Vizia, socio e presidente del Cda della De Vizia Transfer e Marisa Lombardi, socia della stessa azienda, tra le 19 persone rinviate a giudizio nell’ambito dell’inchiesta su su Ecoambiente, partecipata della Provincia di Salerno che si occupava di smaltimento rifiuti.
A darne la notizia è il quotidiano “Il Mattino” di Napoli.
A deciderlo ieri è stato il gup Gennaro Mastrangelo che ha accolto la richiesta della pubblica accusa. Il processo inizierà il prossimo 30 gennaio.
Le accuse vanno a vario titolo dalla turbata libertà degli incanti alla turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, al peculato e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale.
«Siamo arrabbiatissimi – dice l’avvocato Nello Feleppa, legale di Vincenzo De Vizia e Marisa Lombardi – nella fattispecie la contestazione riguarda il criterio di assegnazione della gara di Ecoambiente che per la procura doveva essere quello economico. La De Vizia, invece, era risultata prima nella graduatoria tecnica come confermato da Tar e Consiglio di Stato. Per la procura, però, appunto, il criterio da privilegiare era economico e come pietra di paragone virtuoso hanno porta l’esempio di una azienda collegata al clan Zagaria, quello dei casalesi. Inconcepibile».
Sul punto, di fatto una proroga dell’incarico, si è espressa anche l’Autorità anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone in una nota dello scorso settembre.
Al centro delle indagini della Procura salernitana ci sono le gestioni che si sono susseguite tra il 2011 e il 2017. In violazione al codice degli appalti, Ecoambiente sarebbe intervenuta nel caso contestato alla azienda vincitrice dell’appalto imperiese sospeso proprio ieri mattina dal Tar, tra l’Ati De Vizia Transfer e la Smet Logistic affidando il servizio in maniera anomala rispetto alla gara.
Intanto, come riporta, il quotidiano on line LiveSicilia.it edizione di Catania, un’altra società partecipante all’appalto del Comune di Imperia, la Dusty Srl è finita nel mirino della Finanza. Le Fiamme gialle hanno, infatti, sequestrato i conti correnti dell’azienda per un valore di a 2,2 milioni di euro. Secondo l’ipotesi degli inquirenti catanesi per l’anno d’imposta 2015 non sarebbero sono state versate all’Erario ritenute operate a favore dei lavoratori dipendenti per un importo complessivo di 2.312.454 euro.