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Ventimiglia, l’atleta paralimpico Saverio di Bari ospite all’istituto Fermi-Polo-Montale: «Lo sport è inclusione»

12 novembre 2019 | 12:04
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Ventimiglia, l’atleta paralimpico Saverio di Bari ospite all’istituto Fermi-Polo-Montale: «Lo sport è inclusione»

Ha incontrato gli studenti dell’istituto per passare il messaggio che lo sport è un mezzo di riscatto e di rinascita

Ventimiglia. Le attività sportive nei tre plessi Fermi-Polo-Montale hanno il compito di offrire agli alunni una serie di proposte diversificate: dalla pallavolo al calcio, dal ping pong al badminton, dal walking al trekking, dalla ginnastica artistica all’aerobica, dal tiro con l’arco al tiro con la fionda.

I docenti di Scienze Motorie del «Fermi-Polo-Montale» hanno strutturato moduli didattici e sportivi in maniera variegata per aumentare il bagaglio motorio degli alunni in modo adeguato, rispettoso delle singolarità e delle attitudini di ogni allievo.

La dirigente scolastica dell’istituto «Fermi Polo Montale » dott.sa. Antonella Costanza ha promosso l’iniziativa « lo sport è inclusione », invitando l’atleta paralimpico Saverio di Bari ad incontrare gli studenti dell’istituto, per passare il messaggio che lo sport è un mezzo di riscatto e di rinascita.

Saverio di Bari viene investito da un auto nel novembre del 2001, proprio mentre si stava allenando con la bicicletta, e ne riporta delle conseguenze molto gravi ossia una paraplegia. Nonostante questo destino avverso, Saverio è riuscito in seguito a diventare un campione di Handbike di livello internazionale.

L’intervento del pluri medagliato Saverio di Bari ha avuto come obiettivo quello di sviluppare negli studenti la consapevolezza che, attraverso la volontà e la perseveranza, si possono raggiungere risultati ragguardevoli. Inoltre ha sottolineato l’importanza dell’attività sportiva come strumento per controllare la propria emotività e motricità, per sapersi mettere in relazione con gli altri e acquisire i giusti concetti di correttezza e rispetto dei ruoli e delle regole.

Le attività sportive sono dunque gli strumenti per aiutare le ragazze e i ragazzi ad affrontare situazioni che ne favoriscano la crescita psicologica, emotiva, sociale, oltre che fisica, e che li stimolino a trovare le strategie per affrontare e superare le proprie difficoltà.

Un’altra priorità emersa nel dibattito è stata quella di favorire l’inclusione anche degli studenti più deboli e disagiati, nei confronti dei quali va posta una particolare attenzione, in ragione del notevole contributo che l’attività sportiva può portare ad una loro integrazione scolastica completa. La scuola deve farsi interprete di un nuovo progetto di
sport scolastico che favorisca l’inclusione anche delle fasce più deboli e disagiate, presenti fra i giovani e di promuovere la massima diffusione della pratica sportiva, in condizioni di uguaglianza e pari opportunità, al fine di rendere effettivo il diritto allo sport di tutti i soggetti, in ogni fascia di età e popolazione, a qualunque livello e per qualsiasi tipologia di disabilità.

L’OMS « Organizzazione Mondiale della Sanità » ha lanciato un grido di allarme contro l’ipocinesia, (scarso movimento fisico) facendo notare come le esperienze ludico-motorie siano significativamente diminuite negli ultimi decenni, causando nei giovani una scarsa percezione del proprio corpo, l’aumento dell’indice di massa corporea e patologie connesse (ad esempio l’obesità, il diabete di tipo 2, la sarcopenia la dinapenia etc..); compromettendo inoltre l’equilibrato sviluppo delle loro capacità motorie fondamentali.

Un altro punto fondamentale dell’intervento di Saverio di Bari è stato l’invito a sviluppare una nuova cultura sportiva e di contribuire ad aumentare il senso civico degli studenti, migliorare l’aggregazione, l’integrazione e la socializzazione, e, non da ultimo, ridurre le distanze che ancora esistono tra lo sport maschile e lo sport femminile.