Sanremo, il generale Riccardi ai Martedì Letterari. Tutelare il patrimonio artistico è onorare il dovere della memoria
Dirigente del comando dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale
Sanremo. Dal giallo del Caravaggio rubato ai falsi di Modigliani: le indagini, i successi e i casi ancora aperti del comando tutela patrimonio culturale dei carabinieri. Ne ha parlato oggi il generale Roberto Riccardi, comandante dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, ospite della rassegna “Martedì letterari“, insieme al procuratore aggiunto di Imperia Grazia Pradella che lo ha introdotto. «Apprezzo in lui una dote che secondo me è fondamentale per qualsiasi persona delle istituzioni – ha dichiarato il magistrato – Il dovere della memoria. E questo dovere si estrinseca nelle sue produzioni letterarie, in quelle dedicate alla Shoah, agli anni di piombo, ma anche nel suo ruolo attuale. Perché un popolo che non tutela le proprie opere e il propio passato è per me un popolo senza memoria»
“Detective dell’arte. Dai Monuments Men ai Carabinieri della cultura”: è il titolo del libro scritto da Riccardi e presentato al Casinò di Sanremo.
Scavi clandestini, trafugamenti, furti nelle chiese e a danno di collezioni privati, falsi e contraffazione: sono questi i crimini che i militari di Riccardi contrastano e che, come sottolineato dal magistrato Grazia Pradella sono reati gravi perché impoveriscono un paese della propria cultura e della propria memoria. Oggetti magari non sempre di grande valore economico, ma dall’inestimabile valore affettivo per chi li possiede o venera.
«Rizzoli mi ha contattato, proponendomi di raccontare la storia di un nostro caso, di un’indagine – ha raccontato il generale – Ho proposto loro di raccogliere più storie, parlando delle tante cose fatte dal comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale nei primi cinquant’anni dell’istituzione. Quando ho scritto questo libro non ero ancora il dirigente del reparto: Rizzoli mi ha contatto in tempi non sospetti».
Grazia Pradella, procuratore aggiunto di Imperia
E’ infatti nel 1969 che l’Arma dei carabinieri crea una struttura dedicata alla salvaguardia dell’arte, composta da squadre abituate a lavorare sui grandi scenari internazionali utilizzando tecniche professionali e innovative. È il nucleo (ora comando) Tutela patrimonio culturale. I suoi uomini hanno rimesso al loro posto “La Muta” di Raffaello, “Il giardiniere” di Van Gogh, il “Cratere” di Eufronio, la “Triade capitolina”. I risultati vanno ben al di là delle cronache giudiziarie: viaggiano fra il passato e l’eterno. Nel cinquantenario della fondazione del Tpc, a cui sono dedicati eventi e mostre in tutto il mondo, questo libro racconta le indagini, i successi e i casi su cui non è stata ancora scritta la parola fine. Dalla riapertura delle domus di Pompei al giallo del Caravaggio rubato e ai falsi Modigliani, dal salvataggio delle opere d’arte dopo il terremoto in Umbria del 2016 all’impegno in Iraq per la protezione e il recupero dei beni archeologici dopo la Seconda guerra del Golfo, è una carrellata di storie avvincenti e colpi di scena. Che non solo svelano il mondo sommerso dei tombaroli, dei furti su commissione e dei falsari di mestiere, ma rivelano anche le emozioni, i ricordi, gli aneddoti dei detective dell’arte, che hanno fatto del loro lavoro una passione senza confini.