Sanremo, Amaie incassa 6,2 milioni da Iren ma sulle reti idriche zero investimenti

11 novembre 2019 | 13:35
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Sanremo, Amaie incassa 6,2 milioni da Iren ma sulle reti idriche zero investimenti

La maxi entrata frutto della vendita del marchio SanremoLuce andrà a colmare i debiti della municipalizzata

Sanremo. L’offerta di sei milioni e duecentomila euro da parte di Ireti, società della multi-utility Iren, per l’acquisto del settore vendite del ramo elettrico di Amaie (marchio SanremoLuce) ha stravolto i piani dell’amministrazione comunale e del Cda della partecipata di Palazzo Bellevue, ma non comporterà riflessi diretti sullo stato delle tubature dell’acquedotto o del depuratore

A spiegarlo, nella seduta di commissione che si è tenuta oggi in Comune, sono stati l’assessore al Bilancio Massimo Rossano e il presidente Gianlugi Pancotti, i quali hanno portato in discussione la modifica degli indirizzi dettati dalla giunta Biancheri solo qualche mese fa e che andavano a incaricare il Cda di Amaie di valutare possibili joint venture con altri enti della distribuzione dell’energia elettrica. Una trattativa che si era aperta con la marchigiana Dea Spa ma che per l’intervenuta vendita del comparto elettrico deve essere sospesa.

«Iren ha voluto far intendere la sua forza e la sua determinazione nel volersi espandere a Ponente, ha specificato l’assessore Rossano. Questa offerta, accolta con grande favore dall’amministrazione comunale, ci deve far riflettere maggiormente sulle strategie future».

Una cessione clamorosa (la base d’asta era di meno di un milione di euro), fatta in zona Cesarini. Infatti, il servizio di maggior tutela gestito da SanremoLuce sarebbe dovuto scadere il 30 giugno del prossimo anno. Perché da un milione di valutazione si è passati ai sei messi sul piatto da Iren? Spiega Pancotti: «Alla gara si sono presentati due grandi player che non ci aspettavamo: Acea e Iren, colossi a livello nazionale che insieme fanno circa sei milioni di clienti. Iren, probabilmente, ha prevalso per una componente geopolitica. E’ evidente l’intenzione di espandersi in un territorio dove solo Enel e Amaie vendono energia elettrica. Quando abbiamo aperto la busta di Ireti abbiamo avuto uno shock. Fortunatamente dobbiamo spiegare un successo, quindi ci siamo fatti meno domande del solito».

Come saranno usati i sei milioni e duecentocinquanta mila? Ecco le dolenti note: «Pagheremo le tasse e con il resto salderemo i debiti: Amaie è una società che da qualche anno è in pareggio ma si porta dietro un fardello di importanti debiti che risalgono all’epoca del primo decennio degli anni duemila, quando per risolvere il problema dei deficit annuali ha contratto un importante debito nei confronti di Cassa Conguagli, un organismo dello Stato. Amaie a un certo punto non ha più pagato per mancanza di liquidità e per far fronte alle perdite sulla rete idrica, accumulando dodici milioni di euro di debiti e quattro di crediti. Debiti con un interesse da capogiro dell’8%. Proporremo di non dare alcun dividendo alla città di Sanremo. Credo sia giusto pagare prima i debiti».

La discussione, approfondita dalla domande dei consiglieri Piero Correnti (Liguria Popolare) e Luca Lombardi (FdI), si è successivamente spostata sulle prospettive future. All’orizzonte c’è la vendita delle rete elettrica di Amaie. Il Cda sta studiando una nuova gara che potrebbe riaprire la competizione alle grandi società e portare un nuovo scontro al rialzo, a tutto beneficio dell’azienda municipalizzata.

Un tentativo di vendita che in passato era stata ipotizzato a con Enel, finendo in un vicolo cieco. La cessione avrebbe comportato una forte incidenza occupazionale e così la politica pose un freno. Ora però una nuova scadenza impone agli amministratori di fare delle scelte: nel 2025 saranno rimesse all’asta le concessioni. Secondo le attuali normative potranno partecipare solo società che abbiano all’attivo almeno 100 mila contatori. «Sul medio periodo – conclude Pancotti – cerchiamo un partner strategico che ci possa aiutare a rimanere sul mercato. Dal 1909 facciamo questo mestiere con importanti ricadute sul territorio: vogliamo continuare a farlo».