Rivieracqua, porte aperte al piano B. Ipotesi società mista pubblico-privata

8 novembre 2019 | 18:05
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Rivieracqua, porte aperte al piano B. Ipotesi società mista pubblico-privata

Mercoledì a Firenze si è tenuto l’incontro con il commissario dell’Ato idrico Gaia Checcucci

Imperia. Dall’incontro che si è tenuto mercoledì tra i principali sindaci e soci di Rivieracqua, i vertici della società e il nuovo commissario dell’Ato idrico imperiese Gaia Checcucci, emergono nuovi dettagli che riportano al centro dell’attenzione il futuro della gestione pubblica del servizio idrico integrato.

Tra le ipotesi discusse con il funzionario scelto dal governatore Toti per mettere in ordine la situazione del gestore provinciale, c’è quella del cambio di modello societario: dall’attuale società in house a una mista pubblico-privata. Nella forma attuale gli eventuali soci privati non potrebbero partecipare al capitale sociale con una quota superiore al 20% e sempre a patto di non poter esercitare alcuna influenza sulla governance. Lo schema della società mista offrirebbe, al contrario, un modello alternativo che coniugherebbe gli interessi degli enti pubblici con quelli dei privati.

Il passaggio, che dovrà essere discusso e deciso dall’assemblea dei sindaci, sarebbe stato prospettato per permettere a Rivieracqua di ricevere quei capitali finanziari che al momento le mancano e, in questo modo, soddisfare più pienamente i propri creditori. L’eventuale ingresso di un socio privato  – sempre di minoranza ma con quote che possono essere ben più alte del 20% imposto nella forma in house – deve essere subordinato all’espletamento di una gara.

Per portare a termine l’operazione, Rivieracqua dovrebbe varare un aumento di capitale e stabilire i requisiti per l’aggiudicazione delle quote. Tra questi la farebbe da padrone l’apporto di liquidità che il nuovo socio sarebbe in grado di dare al consorzio idrico. Liquidità che per l’appunto servirebbe a maggior tutela dei creditori.

Una decisione definitiva in tal senso dovrà essere presa dall’assemblea dei sindaci che verrà convocata subito dopo l’udienza, prevista per lunedì in tribunale a Imperia, per la discussione del piano concordatario. Un’udienza che con ogni probabilità dovrebbe essere rinviata nuovamente su richiesta dello stesso commissario dell’Ato che ha bisogno di tempo per poter prendere visione compiutamente dell’intera e intricata faccenda.