Rivieracqua, indagato per corruzione il commissario giudiziale Stefano Ambrosini

10 novembre 2019 | 08:09
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Rivieracqua, indagato per corruzione il commissario giudiziale Stefano Ambrosini

L’indagine romana non riguarda il Consorzio ma preoccupa per eventuali ricadute. E’ anche commissario della Porto di Imperia Spa

Imperia. C’è anche il manager pubblico Stefano Ambrosini, avvocato torinese e commissario giudiziale unico, nominato dal tribunale del capoluogo commissario giudiziale nella vicenda del Piano concordatario per evitare il fallimento di Rivieracqua.

La Procura di Roma, infatti,  ha avviato una indagine in relazione alla procedura di ammissione al concordato preventivo in continuità della società Astaldi Spa. In una nota i pubblici ministeri romani  precisano che «il 30 ottobre 2019 sono state eseguite perquisizioni nei confronti di due dei tre commissari della procedura concordataria, nei confronti dell’attestatore e nei confronti di altro professionista».

Nel registro degli indagati sono, dunque,  finiti due commissari: Francesco Rocchi, e, appunto, Stefano Ambrosini,  accusati di corruzione in atti giudiziari.

Le indagini preliminari, precisa il comunicato , «sono dirette a verificare ipotesi di reato di corruzione in atti giudiziari e istigazione alla corruzione e non riguardano organi della procedura diversi da quelli sopra indicati, sono tuttora in corso».

A questo punto bisognerà capire se e quanto questa vicenda possa influire sulla definizione sul Piano concordatario da 50 milioni di Rivieracqua.

Avvocato civilista dal 1995, giurista, professore ordinario di Diritto commerciale all’Università del Piemonte Orientale, dove insegna Diritto fallimentare e Diritto bancario, oltre che docente di Diritto delle crisi d’impresa alla Luiss di Roma, Stefano Ambrosini ha assistito oltre 300 fallimenti e gestito oltre 30 amministrazioni straordinarie e liquidazioni coatte e più di 60 concordati preventivi.

Ricopre anche il ruolo di commissario della Porto di Imperia Spa.

Stefano Ambrosini, secondo i dati pubblicati dalla Presidenza del Consiglio nel 2018 relativi alle dichiarazioni dei redditi del 2017  è  risultato in testa alla classifica dei manager più pagati con 4milioni di euro.