Rivieracqua, il commissario incontra la società. Stop ai privati senza gara
Riunione ieri a Firenze tra i principali attori del consorzio pubblico e la dottoressa Gaia Checcucci
Imperia. Si è tenuto ieri il primo incontro ufficiale tra il commissario dell’Ato idrico imperiese, la dottoressa Gaia Checcucci, e i principali protagonisti di Rivieracqua – i rappresentanti dei Comuni di Imperia, Sanremo e Taggia e gli amministratori del consorzio pubblico – accorsi in quel di Firenze per discutere del futuro della gestione dell’acqua nella provincia di Imperia.
Tra i temi trattati, in previsione dell’udienza che si terrà lunedì prossimo di fronte al tribunale di Imperia per la discussione del piano concordatario, si è parlato della possibilità che i privati possano entrare all’interno della società pubblica “in house” e in quali forme. Stando a quanto confermato dal presidente di Rivieracqua Gianalberto Mangiante, il commissario (nominato dal governatore ligure Giovanni Toti), avrebbe escluso categoricamente qualsiasi ingresso nella compagine sociale di soggetti privati in assenza di una procedura a evidenza pubblica.
Il commissario dell’Ato avrebbe confermato quella che è la linea tenuta fin a oggi dal Cda di Rivieracqua, condivisa con i sindaci Alberto Biancheri di Sanremo e Mario Conio di Taggia, i quali, con i conferimenti di Amaie e di Secom, diventeranno di fatto soci decisivi del consorzio idrico. Se di capitali privati la società dell’acqua pubblica avrà bisogno, essi non entreranno di sicuro “dalla porta” di un affidamento diretto, ma solo previa indizione di una gara pubblica e al massimo per una quota pari al 20% del capitale sociale.
A fronte di questa prescrizione, sarà probabilmente necessario rianalizzare il piano di rientro che, nella sua versione più recente, prevede la liquidazione da parte di Rivieracqua di Ireti – leggasi Iren – socia al 48% di Amat (società del Comune di Imperia). Per farlo, con ogni probabilità lunedì il commissario chiederà un nuovo rinvio al tribunale.