Ri-nata per vincere, la paracanoista Amanda Embriaco si racconta: «Niente può più fermarmi»

3 novembre 2019 | 07:46
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Intervista all’atleta della Canottieri Sanremo che dopo un terribile incidente in cui ha perso il piede, questa estate ha strappato un pass per Tokyo 2020

Sanremo. Ha ventisei anni ma la sua vita, la sua nuova vita, è iniziata il 25 gennaio 2018 quando a causa di un incidente stradale ha perso parte della gamba sinistra. Era in sella allo scooter, all’ingresso della città, e un furgone ha invaso la sua corsia. Neppure il tempo di sterzare, di provare a schivarlo che in un millesimo di secondo si è ritrovata a terra. Tutto è veloce, tutto scorre incessante, come la pioggia che dalla mattina continua a cadere sull’asfalto. L’impatto? Violentissimo. E intanto arrivano i soccorsi che poco dopo la trasportano d’urgenza al Santa Corona.

Inizia così la storia di Amanda Embriaco, la giovane atleta della Canottieri Sanremo che dopo il drammatico incidente di due anni fa, questa estate ha strappato un pass per le paralimpiadi di Tokyo.

«La mia esistenza è cambiata a pochissimi metri da casa – racconta –. Il giorno dell’incidente lo ricordo come se fosse ieri. Mi ricordo soprattutto il momento in cui mi sono svegliata dall’operazione. Ho trovato in camera le infermiere pronte a pulirmi, le ho subito fermate chiedendo loro di non alzare la coperta: ero spaventata da quello che avrei potuto vedere. Nel momento in cui, però, ho posto la domanda, mi sono resa conto della sua insensatezza: prima o poi avrei dovuto fare i conti con quanto accaduto».

Grinta, coraggio, determinazione: quelle qualità che fin da bambina hanno permesso ad Amanda di diventare una canoista di punta della società sportiva sanremese, dal giorno dell’incidente rappresentano la sua ancora nel vuoto. «Non è stato facile. Inizialmente prevalevano solo sensazioni di impotenza. Ho dovuto lavorare su me stessa cercando di non perdermi d’animo e di avere pazienza: sapevo che con una protesi avrei potuto continuare a fare la stessa vita di prima e nel momento in cui mi sono ripresa, ho cercato di non trovarmi più nella condizione di essere fermata da qualcosa e da qualcuno». A dare alla ragazza la forza per andare avanti, «lo sport e tutti quei valori che ho imparato da quando a 8 anni ho preso per la prima volta una pagaia in mano. Per questo devo ringraziare la Canottieri che mi ha accolta a braccia aperte facendomi conoscere una nuova categoria, la paracanoa».

Se il 25 gennaio 2018 poteva finire tutto, per Amanda molte cose sono iniziate. Perché nello sport non esiste diversità, lo sport la diversità la combatte e la cancella. Lo si comprende guardandola mentre ripercorre le incredibili vittorie dell’ultimo anno. «Il 2019 è stato pieno di successi: ad aprile mi sono classificata prima al Campionato italiano di fondo, a maggio sono arrivata sesta agli europei e poi questa estate sono arrivati il podio alla Gara internazionale ad Auronzo di Cadore e l’ottavo posto ai Mondiali a Szeged». Medaglie su medaglie che «fanno sperare nella partecipazione alle Paralimpiadi di Tokyo nel 2020. Arrivarci sarebbe un sogno che si realizza, anche se confesso che ogni giorno mi sveglio felice: nonostante tutto, questa è la vita che volevo e niente può più fermarmi».