Restyling del Porto Vecchio, il piano finanziario rimane sbilanciato. Comune chiede altri correttivi
In fase di gara saranno posti a carico del vincitore il rifacimento dell’acquedotto, delle fognature e ritocchi alla concessione
Sanremo. La delibera che ha dichiarato il pubblico interesse per i lavori di restyling del Porto Vecchio ha passato la fase uno, ovvero l’approvazione da parte della giunta comunale, pur rimanendo ancorata a un piano economico finanziario non perfettamente il linea con le indicazioni dell’autorità nazionale anticorruzione.
Il dato emerge dalla relazione tecnica che accompagna la pratica, predisposta dall’ufficio lavori pubblici di Palazzo Bellevue. Nel dettaglio, il valore VAN (valore attuale netto) che dovrebbe risultare pari a zero, come previsto dalla linea guida numero 9 dell’Anac, risulta, nonostante i correttivi applicati al progetto in favore dell’ente pubblico, ancora sbilanciato verso il privato.
Per rendere più sostenibile l’intero intervento proposto dalla cordata facente capo all’imprenditore dell’energia Walter Lagorio, e per riportarlo ad avere un’incidenza maggiore a favore della collettività, l’amministrazione Biancheri ha optato per introdurre alcune nuove condizioni che saranno applicate in fase di gara. In sintesi: il rifacimento delle tubature (acquedotto e fognature), l’applicazione di un canone di concessione annuo e la riduzione della durata della stessa.
Ad onor del vero, anche se il piano finanziario non coincide con quanto previsto dall’autorità nazionale, a sostenere il pubblico interesse, che dovrà ricevere il voto favorevole e definitivo del consiglio comunale, sono due pareri distinti. Quello della provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige (linea guida provinciale per le proposte di partenariato pubblico-privato) e del Consiglio di Stato che, a proposito della valenza giuridica delle linee guida dell’Anac, spiegano come i parametri relativi al VAN non sarebbero da considerarsi vincolanti. Rimarrebbe quindi in capo all’amministrazione comunale l’opportunità o meno di avallare un progetto di finanza pubblica che abbia caratteristiche economiche più vicine all’interesse dell’imprenditore.
Facendo un passo indietro, il primo piano presentato dalla Porto di Sanremo Srl era stato già rivisto considerevolmente proprio in virtù del suo piano economico, giudicato dalla Conteco Check (società di consulenza specializzata in questo tipo di valutazioni) troppo orientato verso il profitto, tanto che l’amministrazione ha potuto chiedere e ottenere le ultime modifiche apportate al progetto iniziale: una soluzione alternativa di minore impatto viabilistico per il tunnel interrato, piazzale Vesco dedicato esclusivamente ad uso pubblico, banchina Vesco dedicata al transito con riserva ad uso pubblico in caso di manifestazioni, banchina di fronte ai “baretti”: previsione di ormeggi di imbarcazioni di limitata altezza per consentire un migliore cono visivo sul porto, che le concessioni attuali alla pesca professionale (grande e piccola) e pesca sportiva rimangano gestite dal municipio come sono attualmente, che per le barche della pesca professionale sia trovata una soluzione con ormeggio di lato all’imbarcazione e il permanere del cantiere navale per riparazioni sino alla sua ricollocazione in altra sede.