Porto di Ospedaletti, Mannini deposita ricorso in extremis contro il Comune
Questa mattina a Genova è prevista l’udienza di approvazione dello schema di accordo con i soggetti coinvolti nel fallimento Fin.Im.
Ospedaletti. Nuovo colpo di scena sul porto di Baia Verde. E’ stato presentato nella giornata di ieri un nuovo ricorso al Tar, questa volta contro la delibera della giunta Cimiotti che aveva approvato, solo due settimane fa, lo schema di accordo con il fallimento Fin.Im. (la società realizzatrice dell’approdo turistico) e che proprio questa mattina avrebbe dovuto ricevere il via libera dal giudice del tribunale di Genova che sta seguendo l’annoso procedimento nei quali sono coinvolti, a vario titolo, Comune, Regione, Ministero e Demanio.
Secondo fonti comunali, il ricorrente in questione è l’imprenditore bordigotto e artefice del progetto di Baia Verde, Mauro Mannini che, attraverso una delle sue stesse società, risulta essere tra i creditori del fallimento. L’amara sorpresa è stata scoperta questa mattina all’apertura del Municipio dallo stesso sindaco Daniele Cimiotti e dai suoi funzionari che, tra poche ore, devono partire alla volta del capoluogo regionale per l’importantissima udienza in programma.
Nell’incartamento corposo preparato dall’avvocato Gerbi di Genova per conto di Mannini, ci sarebbe una sostanziale diversità di vedute tra quanto elaborato dal Comune rispetto alle ipotesi di incameramento delle opere portuali delle quali l’ente locale non potrebbe disporre come vorrebbe in mancanza di un provvedimento dello Stato. Inoltre, motiverebbe lo studio legale, le opere presenti a terra, stando alla clamorosa sentenza del Consiglio di Stato che aveva annullato l’intero iter autorizzativo dello scalo, sarebbero di fatto abusive e quindi andrebbero demolite previo equo pagamento di una sanzione pari al loro valore di costruzione.
«Stiamo leggendo il ricorso per capire nei dettagli quali sono le obiezioni avanzate – spiega, interpellato, il primo cittadino. Confermo tuttavia che oggi sarò a Genova per l’udienza in programma».