Pannelli radianti e termoconvettori: caratteristiche e differenze

29 novembre 2019 | 18:06
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Pannelli radianti e termoconvettori: caratteristiche e differenze

La tipologia più diffusa è quella a pavimento, perché il calore tende a salire e si distribuisce meglio negli ambienti

Quello del risparmio energetico attualmente è un tema molto sentito, sia per la questione della tutela dell’ambiente, sia per quanto concerne la necessità di provare a ridurre il più possibile le spese in bolletta.

In tal senso, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), da circa 25 anni si occupa d’informare l’utenza rispetto alle novità in campo energetico, idrico e riguardante il riciclo dei rifiuti, aggiornandola sulla concorrenza e tutelandola nell’ottica di un uso intelligente delle risorse.

Per quanto concerne i riscaldamenti, esistono almeno due alternative valide alle classiche pompe di calore o ai termosifoni condominiali: si tratta dei pannelli radianti. A fronte ti un investimento più consistente, è possibile conseguire un risparmio notevole sulla bolletta del gas.

Un pannello radiante rilascia calore attraverso tubazioni ove sia presente acqua o per mezzo di serpentine. Si colloca su muri, pavimenti o soffitti e viene preferito soprattutto perché, a livello pratico, si mimetizza perfettamente con qualunque arredamento, avendo uno spessore di pochi millimetri. A seconda della sua collocazione, bisognerà creare uno spazio supplementare dietro la superficie desiderata, ma successivamente non vi sarà quasi alcun bisogno di manutenzione. La tipologia più diffusa è quella a pavimento, perché il calore tende a salire e si distribuisce meglio negli ambienti.

Un pannello radiante, inoltre, può emanare sia calore d’inverno che freddo d’estate, a seconda della temperatura dell’acqua al suo interno. Essendo i pannelli radianti a pavimento distribuiti su una superficie molto estesa, non hanno bisogno di raggiungere temperature estremamente elevate, quindi vi è un risparmio energetico notevole; distribuiscono anche il calore in maniera più uniforme rispetto ai dispositivi che rilasciano un getto d’aria: per questa ragione, non sono soggetti alla formazione di muffe o acari, come invece accade, per esempio, con le tecnologie più convenzionali. Per agire al massimo dell’efficienza, sarebbe opportuno sfruttare i pannelli radianti in ambienti fortemente isolati, in cui il calore non si disperda verso l’ambiente esterno.

I termoconvettori a gas metano o ad acqua, invece, riscaldano l’aria presente in una stanza per convezione. A differenza dei pannelli radianti a pavimento, i termoconvettori sono elementi ben visibili, seppur di diverse dimensioni e forme, quindi andranno armonizzati all’ambiente circostante.

Per ottenere un buon risparmio energetico, è possibile effettuare regolazioni che ne limitino l’accensione a determinate ore del giorno (o della notte), evitando inutili dispersioni e soprattutto posizionandoli in locali non eccessivamente ampi, ma particolarmente esposti al freddo.