Palacongressi di Diano Marina, l’intervento di Rifondazione Comunista

16 novembre 2019 | 08:53
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Palacongressi di Diano Marina, l’intervento di Rifondazione Comunista

«Rifondazione Comunista denuncia con forza le modalità e il merito del progetto e raccomanda alla cittadinanza di vegliare con oculatezza e cognizione di causa sulle intenzioni delle Amministrazioni» fanno sapere

Diano Marina. «Il recente intervento di Angelo Basso, in relazione alla GM ed al Palacongressi , svela retroscena di Palazzo che sono eloquente espressione di una gestione della politica nel comprensorio dianese, opaca, padronale ed antidemocratica. In proposito va rimarcato l’affidamento arbitrario della gestione della GM, ad un amministratore unico Domenico Surace.

Trattasi di una follia antidemocratica, spacciata ai cittadini come operazione virtuosa volta a “snellire le procedure” ed a garantire “prontezza decisionale ed efficienza”. Non è inoltre di scarsa rilevanza che la suddetta società nel 2017 ha realizzato un fatturato di 2 milioni e 266 mila euro ed utili superiori a 200 mila euro. In verità, in tempi non molto distanti, si provvide, opportunamente e attraverso operazione poco trasparente, a mutare l’assetto societario della GM al fine di sostituire il consiglio di amministrazione con un amministratore unico» scrive in una nota il Partito della Rifondazione Comunista Circolo Dianese “Gianbattista Acquarone”.

«Vogliamo ricordare ai dianesi e ai cittadini tutti che tale circostanza fu denunciata alla Casa della Legalità e fu tra uno dei più peculiari oggetti di indagine della Commissione di Accesso. L’utilità della suddetta mutazione societaria si è palesata nel caso in questione (quello denunciato dal Consigliere angelo Basso) attraverso l’iniziativa personale ma con valenza societaria di Domenico Surace/GM di ribaltare l’indirizzo urbanistico e quello politico del Sindaco che così si era espresso in merito, noi riteniamo saggiamente – “ … che il molo delle tartarughe fosse trasformato da luogo dedicato agli spettacoli, in spazio destinato a superficie comune liberamente accessibile da parte della cittadinanza, una piazza sul mare adeguatamente dotata di arredo urbano con piscine, aiuole, giochi per bambini”. (assemblea dei soci GM 17 febbraio 2014)

Al contempo si affida, con procedura tutt’altro che trasparente, ad uno studio professionale fuori provincia la progettazione di un Palacongressi impegnandovi la cifra di 40.000 euro. Non a caso Angelo Basso evidenzia che si tratta “di un salto della quaglia”da parte di chi ha un contratto di servizio ma lo utilizza come se si trattasse di un contratto d’opera. Il Palacongressi rappresenta il personalissimo oggetto del desiderio del Sindaco Chiappori; una mole di cemento di 5000 metri cubi e 7,5 metri di altezza nel cuore di Diano Marina nel bel mezzo delle sue spiagge. Tale progetto, a rigor di logica, non rientra nelle ipotesi del Comune e della Regione né può configurarsi attraverso gli strumenti preposti alla pianificazione come il Piano Regionale delle Coste e i Piano Urbanistico Cittadino. E ancor meno è ipotizzabile la sua realizzazione da parte di una società di servizio. E’ il delirio di onnipotenza di chi ha a cuore il proprio personale interesse e quelli dei propri sodali e non certo il benessere dei cittadini. Quel progetto è un oltraggio al paesaggio, uno schiaffo alla cittadinanza ed ha l’odore acre del malaffare.

Quel mostro edilizio costerebbe circa 2 milioni di euro, denaro assai più “saggiamente” destinabile alla realizzazione di interventi URGENTI, come il rifacimento della rete idrica e la stabilizzazione della strada “incompiuta”. Inoltre “accecherebbe” la visuale su mare e spiagge nel punto più significativo e centrale delle stesse, arrecando danno notevolissimo alla immagine della città ed al turismo balneare. L’opera inoltre rimarrebbe, esposta al rischio di essere sottoutilizzata ma capace di scaricare sulla collettività costi di manutenzione gravosi prospettando ulteriori criticità per i parcheggi che, dato il sito, non potrebbero certo essere previsti sotto la quota mare.

Rifondazione Comunista denuncia con forza le modalità ed il merito del progetto e mentre raccomanda alla cittadinanza di vegliare con oculatezza e cognizione di causa sulle intenzioni delle Amministrazioni, invita queste ultime ad evitare sperperi di denaro pubblico in opere non solo inutili ma decisamente dannose per città e la sua immagine di piccolo salotto adagiato sulle spiagge sullo sfondo blu del mare, e non su mostri di cemento».