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Difetto di notifica, slitta l’udienza in Cassazione per il processo La Svolta

14 novembre 2019 | 12:14
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Difetto di notifica, slitta l’udienza in Cassazione per il processo La Svolta
Difetto di notifica, slitta l’udienza in Cassazione per il processo La Svolta
Difetto di notifica, slitta l’udienza in Cassazione per il processo La Svolta
Difetto di notifica, slitta l’udienza in Cassazione per il processo La Svolta

Accolta l’eccezione presentata dagli avvocati Luca Ritzu e Marco Bosio

Roma. E’ stata rinviata al prossimo 21 gennaio, per un difetto di notifica, l’udienza che si sarebbe dovuta svolgere oggi presso la Seconda Sezione della Corte di Cassazione, a Roma, relativa al processo per l’indagine antimafia ‘La Svolta’: l’inchiesta dei carabinieri, scattata il 3 dicembre del 2012, che portò allo scioglimento del consiglio comunale di Ventimiglia e di Bordighera. A cui fece seguito la sentenza del Consiglio di Stato che stabilì che non vi erano gli elementi per far decadere le amministrazioni di centrodestra guidate da Gaetano Scullino e Giovanni Bosio.

Origine del rinvio odierno, è stata la mancata notifica a uno dei cinque imputati, Giovanni Pellegrino, della fissazione dell’udienza come “ricorrente”, avendo ricevuto soltanto quella come “resistente”. Nei confronti degli imputati, infatti, era stato presentato un ricorso alla Suprema Corte, sia da parte della difesa, che dai Comuni di Ventimiglia e Bordighera, oltre che dalla Regione Liguria che si sono costituiti parte civile.
Visto il difetto di notifica, gli avvocati Marco Bosio Luca Ritzu non hanno acconsentito allo svolgimento dell’udienza, presentando un’eccezione di mancata notifica: il giudice della Suprema Corte ha così ritenuto di non stralciare la singola posizione di Giovanni Pellegrino, rinviando l’udienza per tutti.

Il prossimo 21 gennaio compariranno dunque davanti alla Seconda Sezione della Corte di Cassazione, i tre fratelli Maurizio Pellegrino (condannato in appello bis a 10 anni), Roberto Pellegrino (9 anni e 3 mesi) e Giovanni Pellegrino (10 anni e 6 mesi); Antonino Barillaro (7 anni) e Giuseppe Cosentino (7 anni).