Addio all’acqua pubblica, sì ai privati in Rivieracqua. Biancheri: «Passo indietro doloroso»

27 novembre 2019 | 13:36
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Addio all’acqua pubblica, sì ai privati in Rivieracqua. Biancheri: «Passo indietro doloroso»

Questa mattina l’assemblea dei sindaci alla presenza del commissario Gaia Checchucci

Sanremo. Ce la faranno gli amministratori pubblici della provincia di Imperia a salvare Rivieracqua dal tracollo prima dell’udienza pre-fallimentare fissata per il 20 dicembre? Stando alle dichiarazioni del sindaco Alberto Biancheri, rilasciate al termine dell’assemblea dei sindaci a nome di tutti i partecipanti, la quale si è tenuta questa mattina a Palazzo Bellevue, sembrerebbe di si, ma a determinate condizioni. La prima, e imprescindibile, è l’ingresso di soci privati nella società “bandiera” dell’acqua pubblica.

La relazione del commissario dell’Ato Gaia Checcucci è bastata a serrare le fila e indurre i sindaci (presenti in 34 su 66) alla decisione presa all’unanimita che in estrema sintesi consiste nel dare mandato allo stesso commissario e al Cda, di portare avanti la modifica del modello gestionale in house in maniera che venga garantito l’apporto di capitali privati da individuare tramite gara per una quota minima del 30 e fino a un massimo del 49 per cento.

«Abbiamo sempre difeso il concetto dell’acqua pubblica e ci troviamo oggi a fare un passo indietro doloroso, ha detto Biancheri. Questo passaggio a una società mista per azioni deve essere supportato da altri step, primo dei quali l’ingresso in Rivieracqua dei Comuni che a oggi non sono ancora nella compagine sociale. Due, chiedere ad Amat e, di conseguenza, al Comune di Imperia, di ritirare l’istanza di fallimento».

«Questa mattina si è dimostrato che noi sindaci non siamo colpevoli di nulla. Ci sono stati proposti dei pacchetti votati dai funzionari e se siamo arrivati a questo punto è perché siamo stati da loro mal consigliati. Il commissario ci ha promesso che andrà a individuare le colpe e si impegnerà per far entrare i Comuni tuttora assenti», ha aggiunto Giacomo Chiappori, primo cittadino di Diano Marina e presidente del comitato tecnico.

Cosa accadrà, quindi, a cambio dell’asset societario portato a termine? A spiegarlo è stato il presidente del consiglio d’amministrazione Gianalberto Mangiante«Nulla vieta che la nuova società possa orientarsi alla ricerca di profitti, ma essi dovranno essere stabiliti dall’introduzione della tariffa unica provinciale, il cui meccanismo di funzionamento è definito dalla legge. Le bollette dei cittadini sono destinate a livellarsi: ci saranno comuni nei quali saliranno e altri dove è possibile prevedere un decremento».

sindaci Rivieracqua

Nota di cronaca. Al termine della conferenza stampa nessun sindaco ha voluto rilasciare videointerviste.