A Sanremo il confronto sull’ospedale unico, Viale: «Preoccupazioni legittime ma le attuali strutture sono superate»
L’assessore regionale alla Sanità ha replicato ai cittadini che contestano il progetto
Sanremo. Ospedale unico o, meglio, ospedale nuovo provinciale. Questa sera presso il Palafiori si è tenuto un partecipato incontro pubblico alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità Sonia Viale, deputata, per l’occasione, a spiegare alla cittadinanza le innovazioni che potrebbe portare con sé la realizzazione del nosocomio di Taggia.
Un progetto di cui si parla dal 2008 e che sembra destinato a diventare realtà grazie al finanziamento messo a disposizione dell’Inail: 225 milioni di euro per l’intera costruzione della struttura pubblica destinata a sorgere nel comune tabiese, nell’area a monte del parco commerciale a ridosso della nuova stazione ferroviaria.
Se è sicuramente vero che solo a Taggia ci sarà una struttura completa di tutti i servizi, l’ospedale nuovo porterebbe anche alla riorganizzazione dell’intero sistema dei servizi dell’Asl1. A Bordighera, dove il Saint Charles è stato privatizzato, sarà riattivato il pronto soccorso, mentre a Sanremo e Imperia “chiuderebbero” gli ospedali per come oggi li conosciamo e rimarrebbero più semplicemente sede di presidi territoriali e una rete di ambulatori. Per tamponare le emergenze – è stato spiegato sia dal direttore dell’Asl Marco Damonte Prioli che dai dottori dell’azienda sanitaria imperiese Serrati e Ferlito – sul territorio si prevede di potenziare il pronto soccorso sul luogo dell’evento, una nuova base per l’elisoccorso posizionata all’interno dell’aeroporto di Albenga e un’automedica in più rispetto alle attuali per i periodi estivi o di forti picchi epidemiologici.
«Sono legittime le preoccupazioni della cittadinanza, soprattutto in ordine all’esigenza di ammodernare la rete stradale, ha esordito la vicepresidente di Regione Liguria e assessore alla Sanità Viale. Aggiungendo: Tuttavia bisogna tener presente che è cambiato il sistema delle emergenze. Oggi è il centralino del 112 che deve dare le indicazioni alla persona su dove è meglio dirigersi a seconda dei sintomi che si hanno. Quando invece si rende necessario l’intervento dei sanitari a domicilio, ambulanze e automediche raggiungono il paziente con uno specialista a bordo attrezzato per salvare la vita sul posto».
L’assessore ha voluto rispondere anche alle tante preoccupazioni dei cittadini che hanno firmato (in circa 20 mila) una petizione, promossa dall’associazione Cittadinanza Attiva, per fermare l’opera . «Gli ospedali di Sanremo e di Imperia sono strutture superate e presentano disfunzioni di servizio. E’ possibile che nel 2019 anche la nostra provincia non possa avere una struttura nuova come succede altrove in Italia? Già oggi se hai un problema di infarto e sei di Imperia vieni portato a Sanremo, mentre un ictus intercettato nel capoluogo viene trasferito fino a Sanremo. Eppure nessuno ha fatto obiezioni sui tempi di percorrenza. Andare avanti così è inaccettabile.
Cosa posso rispondere a chi dice: facciamo prima le strade e poi l’ospedale? Siamo italiani. Non accadrà mai. Come Regione abbiamo chiesto che nella gara per il rinnovo delle concessioni autostradali, il prossimo gestore dovrà impegnarsi a potenziare le infrastrutture stradali e ad aprire il nuovo casello autostradale di Cipressa. Lasciamo da parte i pregiudizi o la considerazione che se ci sono di mezzo i politici è tutto sbagliato, ha concluso Viale. Vi chiedo di ascoltare i professionisti. I medici stessi sono i primi a chiedere una nuova struttura dove poter operare».
A introdurre la serata, inserita all’interno del programma del Festival della salute, sono stati i due primi cittadini che all’interno della conferenza dei sindaci stanno portando avanti le istanze delle istituzioni locali: Alberto Biancheri, padrone di casa, e Mario Conio, sindaco pro tempore dell’unica cittadina in cui rimarrebbe una struttura sanitaria dotata di tutti i reparti. «Nel 2019 abbiamo deliberato l’assenso al progetto perché così com’è la situazione non può più andare avanti. Come Sanremo – ha detto Biancheri – ci siamo visti spostare altrove reparti strategici e sottodimensionare altri. Il campanilismo non ci porta da nessuna parte. Da parte nostra c’è la massima volontà di andare avanti. Speriamo di vedere presto un cronoprogramma e un piano finanziario».