Ventimiglia, furti a raffica: la baby gang incastrata dalle telecamere e dalle indagini della polizia

25 ottobre 2019 | 15:58
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Quattro in totale i giovanissimi denunciati, tre ragazzi e una ragazza, tutti provenienti da famiglie normali

Ventimiglia. Due ragazzi con la felpa e il cappuccio calato fin quasi sugli occhi. Sembrano due teenager qualsiasi, infagottati in  maglie di una taglia più grande della loro, in attesa dell’inizio di un film al cinema o di un’uscita con gli amici. Invece sono due dei giovanissimi criminali autori dei furti che negli ultimi giorni si sono registrati nella città di confine. Si preparano per l’ennesimo colpo. Con loro, ma in disparte, c’è una ragazza: jeans attillati e maglioncino, cammina avanti e indietro nei pressi del mercato coperto. E’ il palo della banda: ha il compito di avvertire gli amici in caso del passaggio di una pattuglia di polizia.

Sono quattro, in totale, i giovani denunciati al Tribunale dei Minori. Tre ragazzi e una ragazza, tutti studenti residenti a Ventimiglia, alcuni ripetenti. Hanno tra i 14 e i 15 anni e provengono da famiglie normali. Dopo i furti alla Spes di Roverino, compiuti tra fine settembre e inizio ottobre da altri tre ragazzini, la baby gang ha iniziato a colpire in piena notte. Locali svaligiati, vetri rotti, atti di vandalismo puro. Il tutto sotto gli occhi delle telecamere. Un furto presso il ristorante Koto, ad esempio, un altro al Sirena, per rubare alcolici. Poi ancora al Planet Cafè di via Aprosio e tre colpi in corso Genova, rispettivamente in una lavanderia, da un parrucchiere e in un negozio cinese tipo ‘bazar’. Un bottino da circa 8mila euro, mille dei quali spesi in abbigliamento in una gita infrasettimanale a Nizza. Altri 1500 euro sono stati ritrovati in possesso dei ladruncoli. Per ricostruire i furti, gli agenti del commissariato diretto da Saverio Aricò hanno visionato i filmati delle telecamere di videosorveglianza sia pubbliche che private. Una volta identificati, i ragazzini non hanno potuto far altro che ammettere le proprie colpe. In casa di uno di loro, la polizia ha trovato 30 grammi di hashish, suddivisa in sei bustine in cellophane: il giovane ha detto che si trattava di un regalo per i suoi amici.

Non è escluso che all’appello manchino altri giovanissimi, che potrebbero essere presto individuati e denunciati per gli stessi reati.