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Sanremo, Gianni Berrino a ruota libera su turismo, infrastrutture, governo ed elezioni regionali

17 ottobre 2019 | 13:54
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Ospite del salottino di Riviera24

Sanremo. L’assessore regionale al Turismo, Infrastrutture, Politiche attive del lavoro della giunta regionale guidata da Giovanni TotiGianni Berrino è ospite del divanetto di Riviera24, per il consueto appuntamento con il caffè pomeridiano.

Berrino parla della stagione appena trascorsa, di infrastrutture e politica con un occhio alla “sua” Sanremo e al “suo” Ponente, senza tralasciare un giudizio sul governo Conte-bis e sulle elezioni regionali della primavera 2020.

«Le statistiche definitive del mese di agosto -dice Berrino  a proposito delle presenze – sono in via di definizione. Posso anticipare che c’è stata un miglioramento  rispetto al 2018, ma vanno aggiunti i 25mila posti letto in più negli appartamenti per vacanze che sono un gran bel risultato. Per quanto riguarda il Ponente, purtroppo Sanremo ha perso due alberghi importanti, uno in ristrutturazione. Per rilanciare il turismo nel nostro territorio invito i comuni a fare sistema utilizzando anche le risorse della tassa di soggiorno, a partire dalla promozione del mare, dell’entroterra, dell’enogastronomia e di tutte le attività che si possono svolgere nel nostro territorio».

caffè con gianni berrino

«In quanto alle infrastrutture da questo Governo mi aspetto, se non cadrà prima possibile,  dopo 30 anni di immobilismo i finanziamenti per completare il raddoppio ferroviario a Ponente, ma anche la Gronda, il nodo ferroviario di Genova, il Terzo valico, l’Aurelia-bis. In quanto a noi prendiamo spunto da Nizza, non deprimiamoci per le code che ci sono inevitabilmente nei posti che attirano tante persone. Guardia alta sulla Albenga-Carcare-Predosa e sul traforo Armo-Cantarana», sottolinea Berrino.

Infine uno sguardo alle elezioni regionali del 2020: «Auspico una vasta alleanza di centrodestra intorno al presidente Toti, composta da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Cambiamo! oltre a liste civiche. Non abbiamo bisogno di un ritorno del Pd, tanto meno se alleato con il Movimento 5 Stelle», conclude Gianni Berrino.