Imperia, rimane in carcere la coppia di ladri Arleo-Iamundo incastrata da un profumo da donna

I due hanno negato di aver rubato armi a Triora. «Abbiamo preso solo il furgone»
Imperia. Restano in carcere Pietro Arleo, 34 anni e Gilberto Iamundo di 42. I due ventimigliesi arrestati dai carabinieri all’alba di ieri con l’accusa di furto aggravato di armi, tentato furto in abitazione e ricettazione. Lo ha deciso il gip Paolo Luppi stamani, al termine dell’interrogatorio di garanzia. La coppia di ladri che già in passato si era fatta conoscere alle cronache per aver razziato le auto di alcuni turisti nella città di confine, era stata fermata dagli uomini dell’Arma a seguito di un’indagine per degli alloggi svaligiati a Triora.
Durante l’interrogatorio, non avvalendosi della facoltà di non rispondere, Arleo e Iamundo hanno sì confermato di aver rubato il furgone (appartenente a una ditta locale), negando tuttavia di essersi introdotta nelle abitazioni del piccolo comune della Valle Argentina. In attesa del processo, la coppia rimane ospitata nella casa circondariale del capoluogo. Il duo comparso oggi di fronte al Gip è difeso dall’avvocato Daniele Ventimiglia
(L’avvocato Daniele Ventimiglia)
I fatti risalgano al primo pomeriggio del 4 settembre scorso, quando i due uomini, già noti per innumerevoli furti perpetrati nell’intera Provincia di Imperia nel corso degli ultimi anni, a bordo di un furgone risultato rubato a Ventimiglia il giorno precedente e su quale avevano applicato una targa francese clonata, si sono recati a Triora, nella frazione di Cetta, per – secondo la ricostruzione fornita dall’Arma – svaligiare alcune abitazioni. In particolare, approfittando dell’assenza dei proprietari, i due ladri si sono introdotti in altrettante abitazioni confinanti asportando da una di esse una cassaforte in metallo contenente 10 fucili da caccia e due pistole legalmente detenute, una motocarriola, alcuni attrezzi da lavoro ed un profumo da donna. L’indagine è scattata la mattina del 5 settembre, quando i proprietari di casa, accorgendosi dell’effrazione subita, si sono rivolti ai carabinieri della stazione di Triora, che hanno redatto un accurato elenco degli oggetti rubati richiedendo l’intervento degli investigatori della Sezione Operativa per i rilievi del caso. Proprio durante il sopralluogo gli operatori hanno individuato nel cortile antistante le due abitazioni tracce di pneumatico compatibile con un grosso furgone e, partendo da tale indizio, hanno visionato le telecamere dei sistemi di videosorveglianza cittadina dei comuni di Triora, Molini di Triora e Dolceacqua nonché quelle di alcuni esercizi commerciali della zona, riuscendo ad individuare – nell’orario compatibile con i furti – un furgone bianco con la targa francese clonata dirirgersi verso la frazione di Cetta.
L’analisi minuziosa dei filmati ha consentito altresì di risalire all’identità dei due ladri, i quali, ingenuamente, poco prima di commettere il furto, hanno effettuato una sosta nel comune di Molini di Triora, forse per un caffè, scendendo dal veicolo a volto scoperto e venendo così immortalati dalle telecamere e riconosciuti in maniera certa dai carabinieri. Sempre dai filmati è emerso che, dopo aver messo a segno il colpo, i malfattori hanno fatto rientro nel comune di Ventimiglia percorrendo le strade montuose SP65 in direzione e Pigna e SP 70 di Dolceacqua, cercando così di far perdere le proprie tracce. Qualche giorno dopo, il furgone con ancora la targa clonata è stato ritrovato dagli inquirenti in un terreno a Ventimiglia e restituito al leggittimo proprietario. Al suo interno non è stata rinvenuta la cassaforte ma solo qualche utensile da lavoro e la confezione contenente il profumo da donna. Probabilmente i malfattori, credendo si trattasse di un profumo di modico valore, hanno deciso di abbandonarlo nel furgone inconsapevoli che proprio quell’oggetto sarebbe stato determinante per la risoluzione del caso. Infatti il flacone conteneva al suo interno un’orchidea, un particolare minuzioso che rendeva quel profumo unico nel suo genere e che è stato individuato come proprio dalla titolare dell’abitazione ove erano state asportate le armi. Grazie a questo ulteriore indizio – che collocava in maniera certa i due malfattori sulla scena del crimine – all’accurato sopralluogo che aveva evidenziato le tracce di pneumatici e all’analisi dei filmati, i carabinieri della Compagnia di Sanremo sono riusciti a risalire ai due ventimigliesi, ottenendo dal gip di Imperia le rispettive ordinanze di custodia cautelare in carcere, alle quali verrà applicata l’aggravante della recidiva infraquinquennale, eseguite nella mattinata odierna.