Imperia, imprenditore ventimigliese a processo per usura: pm chiede invio atti in Procura per una testimone

All’ufficiale di pg aveva dato dello ‘strozzino’ a Caringella. In aula lo ha negato
Imperia. Discordanti, se non opposte, le dichiarazioni rilasciate davanti alla polizia giudiziaria rispetto alle risposte date in aula. Per questo stamani il pm Luca Scorza Azzarà ha chiesto l’invio degli atti in Procura per Isabella L., testimone chiamata a deporre al processo che vede nel banco degli imputati Giuseppe Caringella, 63 anni, imprenditore ventimigliese titolare di una stazione di servizio e di un’officina nella zona di Nervia, accusato di aver prestato soldi a interessi usurari.
Nel corso dell’udienza, che si è svolta stamani davanti al tribunale collegiale presieduto dal giudice Donatella Aschero, sono sfilati alcuni testi, tra cui Isabella L. e il marito. I due, secondo quando dichiarato davanti all’ufficiale di pg, avrebbero ricevuto prestiti a tassi usurari da Caringella. La stessa teste, che nelle dichiarazioni iniziali aveva dato dello ‘strozzino’ all’imprenditore, riferendo che Caringella aveva chiesto 1000 euro come interesse su un prestito di 3.500 da estinguere in sei mesi, pagando con sei assegni da mille euro l’uno, in aula ha invece negato di averlo dichiarato. La donna, alle domande del pm, ha infatti risposto di esser riuscita a dar da mangiare ai propri figli solo grazie al generoso prestito dell’imprenditore: «Mio marito aveva perso il lavoro e lui ha gentilmente accettato di aiutarlo», ha detto.
Parlando del debito complessivo che aveva maturato con Caringella, dal quale con il marito aveva acquistato auto e moto, all’inizio disse di aver ricevuto un prestito complessivo di 10mila euro, che adesso sarebbero diventati 30mila euro. Il giudice collegiale ha successivamente disposto l’acquisizione di fatture, intercettazioni e tabulati, fissando la prossima udienza al 15 ottobre.
I fatti. Cinque gli imprenditori che, secondo l’accusa, sarebbero stati costretti a rifondere prestiti di poche migliaia di euro con anche venti o trentamila euro e versamenti mensili fino a 500 euro. Alcune parti offese hanno denunciato di essere state vittime di intimidazioni e minacce e in alcuni casi, in cambio del denaro dovuto, sarebbero stati chiesti terreni o unità immobiliare. Caringella è difeso dall’avvocato Marco Bosio, secondo il quale i soldi pretesi dalla controparte non erano frutto di usura, ma di semplici operazioni commerciali e rapporti di lavoro regolati da tutte le dinamiche del dare e avere. Presente per alcune delle parti offese, l’avvocato Mario Ventimiglia.