Imperia, caso Isah. Zanchi (Cgil): «Restano cinque dipendenti da collocare»

10 ottobre 2019 | 19:22
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Imperia, caso Isah. Zanchi (Cgil): «Restano cinque dipendenti da collocare»

«Due verranno collocati dalla Regione negli uffici regionali della provincia, da Ventimiglia a Imperia»

Imperia. Riunione oggi pomeriggio sul ricevimento della commissione dei capigruppo in regione per affrontare la questione della privatizzazione dell’Isah. Erano presenti tutti i capigruppo della Regione, il presidente dell’Isah Stefano Pugi, l’avvocato Fabio Natta e le organizzazioni sindacali Cisl e Cgil.

«Abbiamo ottenuto un risultato soddisfacente – afferma Nico Zanchi, coordinatore del territorio di Imperia di Cisl Fp Liguria – La nostra battaglia è mirata a riconoscere il “diritto di essere dipendente pubblico” ai dipendenti dell’Isah che ad oggi subiscono la trasformazione, non richiesta da loro, dell’ente da pubblico a privato. Noi non contestiamo la forma, perché effettivamente si può fare, quello che contestiamo è il fatto che i dipendenti, subendo questa trasformazione, di fatto perdono il diritto di ricollocarsi all’interno della pubblica amministrazione».

«E’ partita questa battaglia – spiega Zanchi – quando 14 dipendenti su 33, che ci hanno dato mandato, hanno espresso chiaramente la volontà che gli venga riconosciuto il diritto di essere considerati a tutti gli effetti lavoratori pubblici. Ad oggi cinque sono stati collocati in Asl, due si sono licenziati, due verranno collocati dalla Regione negli uffici regionali della provincia, da Ventimiglia a Imperia. Uno sarà in categoria C mentre l’altro in D. Ne rimangono perciò cinque da collocare».

Sulle richieste di mobilità avanzate dai dipendenti: «La Regione ha chiesto all’Isah di concedere una proroga di 15 giorni di tempo, già scaduto per quanto riguarda il periodo di attesa per aspettare la trasformazione da pubblico in privato, per dare la possibilità alle cinque persone rimanenti di trovare altri enti pubblici che diano il consenso alla mobilità. In caso favorevole gli darà il consenso di farlo – afferma – In queste due settimane ci daremo da fare per far sì che gli enti tirino fuori i posti. Per noi è una vittoria perché da zero iniziali siamo passati ad avere solo cinque persone che devono avere la ricollocazione».

«I consiglieri di maggioranza hanno fatto molte domande sulla situazione soprattutto hanno chiesto quali possano essere i modi per non perdere altro tempo, visto che l’Isah non hanno mai dato una risposta sul perché non potevano concedere più tempo – continua – Avendo più tempo avremo avuto la possibilità di collocare tutti. Se entro le due settimane non riusciamo a collocare i rimanenti, valuteremo se intraprendere una causa legale».